I vincitori regionali del World Press Photo
La guerra tra Israele e Hamas, il terremoto in Turchia e il cambiamento climatico, nelle foto premiate dal prestigioso concorso di fotogiornalismo
Sono stati annunciati i vincitori regionali della 67esima edizione del World Press Photo, concorso di fotogiornalismo tra i più prestigiosi al mondo. Da un paio d’anni il World Press Photo è diviso in sei aree geografiche (o regioni): oggi sono stati annunciati i vincitori regionali in ciascuna delle quattro categorie in cui è suddiviso il concorso, mentre i vincitori generali, che verranno scelti tra quelli regionali, saranno comunicati il 18 aprile.
Le sei regioni geografiche in cui è diviso il concorso sono: Africa, Asia, Europa, America del Nord e Centrale, America del Sud, Sudest asiatico e Oceania. Inviando le foto, i fotografi gareggiano nella regione in cui le hanno scattate (un’immagine scattata in Canada da un fotografo giapponese sarà giudicata nella regione dell’America del Nord e Centrale, per fare un esempio). In ogni regione geografica si può competere in quattro categorie in base al formato dell’immagine: Singole (fotografie a esposizione singola); Storie (una storia composta da 3-10 fotografie); Long-Term Projects (progetti a lungo termine su un unico tema contenenti tra le 24 e le 30 fotografie); e Open Format, che include diversi tipi di utilizzo dell’immagine e in cui però la fotografia è comunque predominante (come immagini a esposizione multipla, collage, documentari interattivi, brevi video). Nella gallery trovate anche una quinta categoria, la Menzione d’onore, per lavori che secondo l’organizzazione meritavano un riconoscimento.
Quest’anno la giuria ha inserito anche una categoria a sé, la Menzione speciale della giuria, per l’eccezionalità e gravità della guerra tra Israele e Hamas. Le due foto selezionate mostrano un ufficiale delle forze di sicurezza israeliane sul luogo della strage di Hamas al festival musicale Supernova e una donna palestinese tra le macerie delle case distrutte dagli attacchi israeliani a Gaza.
Come sempre le immagini selezionate parlano delle notizie e delle storie dell’anno passato: le guerre (quella tra Israele e Hamas, appunto), i disastri ambientali (come il terremoto in Turchia) o gli effetti del cambiamento climatico sulle persone e sul pianeta, ma quest’anno alcuni lavori ruotano anche intorno al tema della famiglia, con storie di malattie o separazioni.
Da questa selezione regionale saranno scelti i quattro vincitori globali, cioè un solo vincitore per ciascuna categoria. I premi assegnati saranno quindi: il World Press Photo of the Year, per la migliore foto singola; il World Press Photo Story of the Year, per la migliore storia; il World Press Photo Long-Term Project Award, per il miglior progetto a lungo termine; e il World Press Photo Open Format Award, per il miglior progetto Open Format.
Per selezionare i vincitori i giudici hanno esaminato più di 60mila fotografie da circa 4mila fotografi provenienti da 130 paesi. I finalisti sono stati scelti da giurie regionali formate da esperti della zona geografica in questione, mentre il compito di stabilire i vincitori regionali e globali è assegnato a una giuria generale, o “globale” appunto, composta dai presidenti di ciascuna giuria regionale. Quest’anno presiede la giuria globale del concorso Fiona Shields, responsabile della fotografia del Guardian.