Il Botswana vuole mandare in Germania 20mila elefanti
In risposta al piano tedesco di limitare l'importazione di trofei di caccia, che secondo il paese africano danneggerebbe la propria economia
Il presidente del Botswana, un paese dell’Africa meridionale, ha proposto alla Germania di inviarle 20mila elefanti, in risposta al piano tedesco di limitare l’importazione di trofei di caccia. Politici del Botswana e di altri paesi africani in effetti si sono ripetutamente lamentati delle proposte, avanzate in diversi paesi europei, di vietare il commercio di trofei per tutelare le popolazioni di animali selvatici. Il Botswana infatti sostiene che il numero degli elefanti nel paese, dopo decenni di iniziative per tutelarne la popolazione, sta diventando in realtà eccessivo.
La popolazione di elefanti del Botswana è già molto elevata: nel nord del paese vivono più di 130mila elefanti, cioè circa un terzo di tutti gli elefanti dell’Africa. Nel 2016, l’ultima volta che è stato diffuso un dato al riguardo, l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN, un’importante ong che si occupa di conservazione delle specie viventi) aveva stimato che in tutta l’Africa ci fossero più di 400mila elefanti.
Il conteggio somma i numeri delle due specie in cui si dividono gli elefanti africani: quelli di foresta, più piccoli e presenti in un’area minore, e quelli di savana, che si trovano anche in Botswana e sono più grandi degli altri e più diffusi nel continente. Entrambe le specie sono considerate a rischio di estinzione.
La popolazione di elefanti del Botswana sembra però essere in buono stato e in crescita, nonostante la reintroduzione nel 2019 della caccia, che era vietata nel paese dal 2014: le restrizioni erano state rimosse a causa dell’aumento degli animali e delle richieste degli abitanti delle campagne. Il presidente Masisi ha detto che vietare o limitare la caccia e l’importazione di trofei da parte di altri paesi avrebbe come unico effetto impoverire gli abitanti del Botswana. La caccia agli elefanti nel paese è controllata e ha regole rigide: ogni anno il governo fissa una quota di animali da abbattere.
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Oggi quindi per gli abitanti del Botswana la caccia per i trofei non è solo una fonte di reddito, ma anche un buon modo di tenere sotto controllo la crescita del numero di elefanti. Secondo Masisi non solo il divieto toglierebbe la fonte di guadagno delle licenze di caccia, ma porterebbe probabilmente a maggiori conflitti con gli umani. Già adesso quando grandi gruppi di elefanti si spostano causano grossi danni a coltivazioni e villaggi, provocando a volte anche la morte di persone, ha detto Masisi al tabloid tedesco Bild, il giornale più letto in Germania, nell’intervista in cui ha avanzato la proposta.
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Il Botswana aveva già proposto di inviare circa 8mila elefanti in Angola e ha proposto di mandarne 500 in Mozambico, due paesi africani vicini, per riequilibrare le popolazioni della specie. Ma trasferire decine di migliaia di individui della più grossa specie terrestre vivente a migliaia di chilometri di distanza per raggiungere la Germania, volendo prendere sul serio la proposta del Botswana, è chiaramente una sfida molto più complessa dal punto di vista logistico. Questo senza contare le evidenti differenze climatiche fra i due paesi. Ma nonostante l’assurdità della proposta il presidente del Botswana ha assicurato che non sta scherzando, e ha aggiunto che non intende ricevere un no come risposta.
Non è neanche la prima volta che il Botswana propone di inviare elefanti in un paese europeo: a marzo il ministro dell’Ambiente del Botswana, Dumezweni Mthimkhulu, aveva proposto di inviare 10mila elefanti a Londra, sempre in risposta a una proposta di legge che vieterebbe l’importazione di trofei di caccia nel Regno Unito. Il commercio di trofei di caccia è già stato vietato in Francia, Belgio e Australia, fra gli altri.
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