Jannik Sinner diventa numero uno al mondo se
Il tennista italiano potrebbe superare Novak Djokovic nella classifica ATP a giugno, al Roland Garros, ma un po' dipenderà anche dal rendimento di entrambi nei tornei che ci saranno fino ad allora
Il tennis italiano non ha mai avuto un giocatore in testa alla classifica mondiale: prima di Jannik Sinner non c’era nemmeno mai stato nessuno al secondo o al terzo posto. Il miglior risultato nella cosiddetta “Era Open”, che inizia nel 1968 e segna l’inizio del tennis moderno, era stato il quarto posto di Adriano Panatta negli anni Settanta. Sinner ha solo 22 anni ma in questa stagione sta confermando la sua grande crescita: dopo la vittoria nel torneo di Miami, ottenuta sabato, ha superato Carlos Alcaraz ed è salito al secondo posto nella classifica ATP, dietro al serbo Novak Djokovic. Nel 2024 è il tennista che ha ottenuto i risultati migliori, ma per passare al primo posto nella classifica mondiale avrà bisogno ancora di una serie di vittorie.
Stando al funzionamento della classifica ATP, che si basa sui risultati dell’ultimo anno e viene aggiornata ogni settimana, la prima opportunità per Sinner di superare Djokovic arriverà alla fine del torneo del Grande Slam di Parigi, il Roland Garros, in programma fra l’ultima settimana di maggio e la prima di giugno. Non sarà comunque semplice, perché Sinner dovrà probabilmente continuare a vincere nei tornei che ci saranno fino ad allora. Ci sono vari scenari possibili: il più probabile è quello in cui il primo posto in classifica si deciderà al prossimo torneo parigino, ma ce ne sono anche altri, meno probabili.
La classifica maschile considera i 19 maggiori tornei disputati da ogni singolo giocatore nelle ultime 52 settimane: a seconda della categoria a cui appartiene, ogni torneo vale un determinato numero di punti, ma il funzionamento della classifica ATP premia anche la costanza nei risultati, e per questo i punti ottenuti in uno specifico torneo sostituiscono quelli presi nell’edizione precedente.
Quindi, ogni volta che inizia un torneo, un tennista sa che perderà dalla sua classifica i punti ottenuti in quel posto l’anno prima. Per gli Australian Open di gennaio, per esempio, dalla classifica di Djokovic che aveva vinto l’edizione 2023 vennero tolti i 2000 punti ottenuti allora. A fine torneo furono aggiunti quelli del 2024: Djokovic uscì in semifinale, ottenendo 800 punti, di fatto in classifica perse 1200 punti. Per questo nel tennis spesso si parla di punti da “difendere” nei tornei. I tornei dello Slam, che sono i più prestigiosi, mettono in palio 2000 punti per il vincitore, i Masters 1000 mille punti, gli ATP 500 appunto cinquecento e così via. Abbiamo spiegato in modo più completo il funzionamento della classifica ATP qui.
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Il vantaggio di Djokovic su Sinner è ancora abbastanza consistente: 9725 punti, contro 8710. I due hanno quindi 1015 punti di distacco. Dopo i tornei sul cemento di inizio stagione, adesso iniziano quelli sulla terra rossa, con tre Masters 1000 prima del Roland Garros: si giocherà a Monte Carlo, a Roma e a Madrid, entrambi i tennisti (e anche il terzo classificato Carlos Alcaraz, che ha 8645 punti) dovrebbero giocarli tutti. Fra Monte Carlo e Roma è previsto l’ATP 500 di Barcellona: Sinner lo giocò un anno fa, Djokovic preferì un torneo ATP 250 in Bosnia (Srpska Open). Al momento nessuno dei due è iscritto al torneo.
Per valutare i possibili cambi in classifica vanno considerati i punti guadagnati un anno fa e quindi “da difendere”: Sinner arrivò in semifinale a Monte Carlo, si ritirò prima dei quarti a Barcellona, non giocò a Madrid e fu eliminato agli ottavi a Roma. A Parigi uscì al secondo turno. Djokovic fu eliminato agli ottavi a Monte Carlo, saltò Madrid per infortunio, arrivò ai quarti a Roma e allo Srpska Open, mentre al Roland Garros vinse il torneo e si assicurò i 2000 punti.
Da qui alla fine del Roland Garros Sinner dovrà quindi difendere solamente 585 punti (sono quelli che mano a mano verranno tolti dalla sua attuale classifica) ottenuti nel 2023, mentre Djokovic ben 2315, di cui 2000 appunto proprio al Roland Garros. Se, come è probabile, prima di Parigi i due tennisti avranno un rendimento solido nei tre Masters 1000, avanzando nei tornei e mantenendo più o meno invariate le distanze in classifica, un eventuale sorpasso si deciderà al Roland Garros: per ottenerlo Sinner deve arrivare in fondo nel torneo e ottenere un risultato migliore di Djokovic (per esempio battendolo in semifinale o in finale).
In un torneo dello Slam chi arriva in finale conquista 1300 punti, i semifinalisti 800, chi arriva ai quarti 400 e così via. Se ci fosse un’ipotetica finale Djokovic-Sinner vinta dall’italiano, Sinner guadagnerebbe 1955 punti (2000 meno i 45 del secondo turno di un anno fa), Djokovic ne perderebbe 700 (1300 guadagnati, 2000 dell’anno precedente persi).
Sinner potrebbe superare Djokovic anche prima del Roland Garros, ma è una possibilità molto remota: Sinner deve vincere almeno due dei tre tornei Masters 1000 prima di giugno, arrivando in finale o in semifinale nel restante, mentre Djokovic deve perdere molto presto nei tornei in tutti e tre i casi. Considerato che Djokovic è il tennista più vincente della storia, le probabilità che esca nei primi turni in tutti e tre quei tornei è prossima allo zero.
Se invece dovesse essere Sinner a perdere presto nei tre Masters, molto dipenderà dai punti che riuscirà a ottenere Djokovic: se dovesse aumentare il proprio vantaggio a più di 2700-3000 punti, a Sinner non basterebbe più vincere il torneo battendo in finale il serbo per superarlo.
A questi tre scenari vanno aggiunte molte variabili che possono cambiare la situazione. In questa gara al primo posto, per esempio, rientra anche lo spagnolo Carlos Alcaraz, che è terzo con 8645 punti ma che dovrà difendere molti più punti rispetto a Sinner: 2265. Avrà quindi meno possibilità di fare grandi salti in classifica.