La Regione Puglia ha sospeso il progetto di ampliamento della pista di Porsche a Nardò
Porterebbe circa 450 milioni di euro di nuovi investimenti, ma da tempo viene contestato dalle associazioni ambientaliste e dai proprietari dei territori circostanti
Mercoledì la Regione Puglia ha annunciato la sospensione del progetto di ampliamento del Nardò Technical Center (NTC), il grande complesso pugliese di piste automobilistiche e altre strutture di proprietà dell’azienda tedesca Porsche, che lo usa per fare test sulle auto che vende. Il progetto era stato concordato tra la Regione e l’azienda lo scorso agosto, e prevede investimenti per circa 450 milioni di euro per la costruzione di nuove piste e di edifici di pubblica utilità nei dintorni, oltre che un piano per rinnovare gli spazi verdi circostanti.
L’ampliamento era però al centro di grandi polemiche e contestazioni da parte sia delle associazioni ambientaliste, secondo cui avrebbe portato alla distruzione di duecento ettari di bosco vicini con gravi danni per l’ambiente, sia dei 134 proprietari dei terreni circostanti, verso cui la Regione aveva avviato un procedimento di esproprio per liberare la zona. Recentemente c’erano stati anche scioperi e proteste dei sindacati locali a seguito della morte di un collaudatore mentre testava una moto su uno dei circuiti della pista.
Il presidente della Puglia Michele Emiliano, del Partito Democratico e che aveva fortemente difeso il progetto anche di fronte alle contestazioni, ha mandato un comunicato alle agenzie di stampa in cui dice che la decisione di sospendere l’ampliamento è stata presa «in linea con il ministero [non ha specificato quale, presumibilmente dell’Ambiente, ndr], al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione Europea». Alla Commissione Europea si era rivolta la parlamentare europea Rosa D’Amato, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, per chiedere una valutazione indipendente sull’effettiva utilità del progetto per l’interesse pubblico locale.
Il Nardò Technical Center si trova tra i comuni di Nardò e Porto Cesareo, nella provincia di Lecce ma al confine con quelle di Brindisi e Taranto. Esiste dagli anni Settanta e fu costruito dalla Fiat, che nel 1999 lo vendette a una società torinese di sviluppo tecnologico (la Prototipo Technologies di Trofarello, in provincia di Torino). Nel 2012 fu acquistato da Porsche Engineering, la società controllata da Porsche che fornisce servizi ingegneristici per la mobilità, non solo a Porsche ma anche ad altre aziende automobilistiche.
Negli anni l’NTC è stato usato anche per fare prove su prototipi a loro modo storici, o per tentare record in condizioni particolari: come il test di una Ferrari a sei ruote guidata dal pilota Niki Lauda nel 1977, o alcuni record mondiali stabiliti su una moto elettrica dal pilota Max Biaggi negli anni Novanta.
Oggi è formato soprattutto dal grande anello che si vede molto bene dall’alto, lungo circa 12 chilometri e mezzo, e poi da una pista sterrata e da un circuito paragonabile a quelli di Formula 1 (è il tracciato interno alla circonferenza nella parte che dà verso il mare, è lungo 6,2 chilometri e ha 16 curve). L’anello è suddiviso in più corsie, e ci sono poi anche altre strutture collegate alle attività del centro.
Il piano di ampliamento prevede la realizzazione di altre piste di prova interne all’anello e lavori di miglioramento di quelle esistenti, insieme alla costruzione di edifici tecnici, di un centro di logistica e manutenzione, di una stazione di servizio per auto e camion, di nuovi parcheggi e ancora altri interventi. Prevede anche la costruzione di un centro medico con un eliporto e di una stazione più ampia per gli addetti ai servizi antincendio, che sarebbero stati utili anche per contrastare gli incendi boschivi, ma che in realtà, come ha fatto notare Repubblica, serviranno di fatto più che altro a Porsche.