La Corte d’Appello di Milano ha negato l’estradizione in Ungheria e revocato gli arresti domiciliari per Gabriele Marchesi, accusato insieme a Ilaria Salis di aver aggredito dei neonazisti a Budapest

Gabriele Marchesi alla Corte d'Appello di Milano, il 28 marzo 2024
(Foto Claudio Furlan/Lapresse)
Gabriele Marchesi alla Corte d'Appello di Milano, il 28 marzo 2024 (Foto Claudio Furlan/Lapresse)

Giovedì la Corte d’Appello di Milano ha stabilito la fine degli arresti domiciliari a cui era sottoposto Gabriele Marchesi, che quindi potrà tornare in libertà. Marchesi era stato arrestato a Milano a fine novembre sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dall’Ungheria: era accusato di aver aggredito alcuni neonazisti fra il 9 e il 12 febbraio del 2023 a Budapest, nel corso di una manifestazione. Insieme a lui era stata accusata anche Ilaria Salis, che però fu arrestata mente si trovava in Ungheria e da oltre un anno è in detenzione preventiva in un carcere di Budapest, in condizioni degradanti. Proprio oggi a Salis sono stati negati gli arresti domiciliari in Italia, richiesti dai suoi avvocati.

La magistratura ungherese aveva chiesto che Marchesi fosse estradato in Ungheria, ma la Corte d’Appello di Milano ha negato la richiesta per un «rischio reale di un trattamento inumano e degradante» e «di violazione dei diritti fondamentali».

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