Tuvalu continuerà a negoziare un accordo di sicurezza con l’Australia, nonostante le critiche sollevate da alcuni politici locali

una delle isole principali di Tuvalu, una stretta e lunga lingua di terra in mezzo al mare fotografata da un aereo
(AP Photo/Alastair Grant, File)

Il ministro australiano per lo Sviluppo internazionale e il Pacifico, Pat Conroy, ha detto in parlamento che l’Australia e il piccolo arcipelago polinesiano di Tuvalu continueranno a discutere del trattato di sicurezza e migrazione climatica, che invece era stato messo in dubbio durante le elezioni parlamentari a Tuvalu dello scorso gennaio.

Il trattato, a cui i due paesi stanno lavorando pubblicamente da novembre, impegnerebbe l’Australia ad assistere Tuvalu in caso di gravi disastri naturali ma le darebbe anche il potere di veto su qualsiasi accordo di sicurezza o difesa che Tuvalu voglia stipulare con altri paesi, Cina compresa. A novembre Australia e Tuvalu avevano concluso anche un altro accordo per permettere ai cittadini dell’arcipelago che rischiano di rimanere senza casa a causa del cambiamento climatico di andare a vivere in territorio australiano.

Tuvalu, piccolo stato polinesiano dell’oceano Pacifico, è il quarto stato più piccolo al mondo e il secondo meno popolato, con circa 12mila abitanti: è considerato uno dei paesi più esposti al rischio di scomparsa definitiva a causa del cambiamento climatico. Le sue ultime elezioni sono state però seguite con molta attenzione anche all’estero, principalmente a causa dei rapporti che l’isola ha con la Cina: Tuvalu è uno dei pochi stati al mondo ad avere relazioni diplomatiche con Taiwan, un paese di fatto indipendente ma che la Cina considera parte del proprio territorio. Negli ultimi anni altri piccoli stati del Pacifico hanno interrotto le proprie relazioni con Taiwan per avvicinarsi alla Cina. È uno scenario che però non piace all’Australia, che è in competizione proprio con la Cina per estendere la propria influenza nella regione del Pacifico.

Durante la campagna elettorale a Tuvalu diversi candidati avevano criticato l’accordo di sicurezza con l’Australia, proposto durante il governo dell’ex primo ministro Kausea Natano, sostenendo che questo avrebbe potuto compromettere la sovranità dell’isola. Alcuni avevano detto che se fossero stati eletti l’avrebbero bloccato. Il nuovo primo ministro, l’ex procuratore generale Feleti Teo, ha però mantenuto la linea del suo predecessore, sia riguardo a Taiwan che agli accordi con l’Australia.

– Leggi anche: Per quanto tempo esisterà ancora Tuvalu?