Alle elezioni presidenziali in Venezuela non ci sarà la principale candidata di opposizione
Corina Yoris ha detto di essere stata esclusa: tutti gli altri potrebbero non avere abbastanza sostegno o sono vicini al presidente uscente Nicolás Maduro
Corina Yoris, candidata espressa da Piattaforma unitaria democratica (PUD), la coalizione dei principali partiti di opposizione del Venezuela, ha detto di essere stata esclusa dalle prossime elezioni presidenziali nel paese. Il PUD ha detto che è stato impossibile registrarla sulla piattaforma governativa per presentare la sua candidatura, l’unica che avrebbe potuto mettere in seria difficoltà il presidente uscente Nicolás Maduro.
Il PUD ha detto di essere però riuscito a registrare, in seguito a una proroga concessa dal comitato elettorale, il diplomatico Edmundo González Urrutia. Il partito ha detto che la nomina di González Urrutia è «provvisoria» e che è stata decisa «per preservare l’esercizio dei diritti politici del nostro partito fino a quando non riusciremo a registrare la nostra candidatura unitaria». L’obiettivo del PUD, insomma, è riuscire a sostituire González Urrutia con Yoris prima delle elezioni.
Oltre a Maduro, che governa il paese in maniera autoritaria da 11 anni, è riuscita a registrarsi un’altra decina di candidati: la gran parte di loro però è vicina al suo governo o comunque in base ai sondaggi non ha abbastanza sostegno per puntare a vincere.
La leader del PUD è María Corina Machado, che ha 56 anni e nelle primarie organizzate dall’opposizione lo scorso ottobre aveva ottenuto oltre il 90 per cento delle preferenze. Tuttavia Machado non potrà essere candidata alle prossime presidenziali per via di una sentenza molto contestata che le ha vietato di ricoprire incarichi pubblici per 15 anni. Pochi giorni fa per sostituirla il PUD aveva scelto Yoris, un’accademica di 80 anni piuttosto sconosciuta, che non si era mai interessata di politica. Era stata scelta anche per questo, perché risultava “inattaccabile” da eventuali procedimenti legali sul suo passato, nel caso il regime di Maduro avesse cercato un espediente per bloccarne la candidatura. Non è bastato: non è stato possibile completare la registrazione ufficialmente per “problemi tecnici”.
Per le opposizioni il fatto che Yoris non sia riuscita a registrarsi, mentre gli altri candidati sì, è un chiaro tentativo del governo di Maduro di far fuori qualsiasi tipo di opposizione. Uno dei politici della coalizione, Omar Barboza, ha detto che «non ci hanno lasciato partecipare»; la stessa Machado ha scritto sul suo profilo X (Twitter) che «se il candidato lo sceglie Maduro, allora non sono elezioni».
– Leggi anche: Non è chiaro chi potrà opporsi al presidente uscente in Venezuela
Maduro è fortemente impopolare e la sua rielezione del 2018 era stata molto contestata e favorita da brogli. Come era evidente già da tempo, non sembra voler permettere una reale competizione democratica nemmeno in questa occasione.
Intanto la Corte Suprema del Venezuela, vicina al suo governo, aveva “sospeso” il processo delle primarie dei partiti dell’opposizione del 22 ottobre, sostenendo che durante le elezioni ci fossero state violazioni di vario tipo. Più di recente la procura generale del Venezuela ha emesso un mandato d’arresto per la responsabile della campagna elettorale di Machado e per altri otto membri del suo staff, accusandoli di far parte di un piano per «destabilizzare» il paese.
In un’intervista data lunedì a Reuters, Yoris ha detto che ha intenzione di «negoziare» con Maduro e che gli dirà «che deve rispettare la Costituzione». «Le elezioni ci saranno con o senza di voi», ha risposto Maduro rivolgendosi alle opposizioni. Nel frattempo una possibile proroga per permettere a Yoris di completare la registrazione è stata esclusa, ma il PUD sta cercando di capire se riuscirà a trovare un candidato al suo posto tra quelli registrati.
Tra i politici che sono riusciti a presentare la propria candidatura – piuttosto all’ultimo – ci sono Manuel Rosales, leader del partito socialdemocratico Un tempo nuovo e governatore dello stato di Zulia, e il moderato Enrique Márquez, vicino allo stesso partito, ma candidato come indipendente. Stando a quanto scrive El País il PUD starebbe valutando se sostenere la candidatura di Márquez, che è poco conosciuto e non è particolarmente popolare, ma è stato un alto funzionario di quello che è stato il Consiglio elettorale nazionale «più equilibrato» della storia recente del Venezuela, poi sostituito da uno più allineato con il governo di Maduro.
In una successiva conferenza stampa, Machado aveva però fatto sapere che la candidata delle opposizioni rimane Yoris e che quanto a eventuali alleanze con Márquez o Rosales si deciderà «giorno per giorno».