Alla fine la scuola di Pioltello chiuderà per la conclusione del Ramadan

Dopo le polemiche con il governo, nella delibera che prevedeva la sospensione delle lezioni è stato specificato che la decisione è dovuta al gran numero di assenze e non alla festa religiosa in sé

(ANSA/ANDREA CANALI)
(ANSA/ANDREA CANALI)
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Il prossimo 10 aprile, in occasione della festa di fine Ramadan, il mese sacro per le persone musulmane, la scuola Iqbal Masih di Pioltello, in provincia di Milano, resterà chiusa. Lo ha deciso lunedì il consiglio d’istituto della scuola – che comprende circa 1.300 tra studenti di elementari e medie – votando all’unanimità la modifica di una delibera già approvata l’anno scorso e riguardante il calendario scolastico.

La delibera iniziale prevedeva la sospensione delle lezioni il 10 aprile: era stata approvata il 19 maggio del 2023 all’unanimità dal consiglio di istituto, l’organo dove sono rappresentati genitori, insegnanti e collaboratori, e nel testo si faceva riferimento semplicemente alla festa di fine Ramadan. Nella modifica adottata lunedì viene sottolineata la motivazione didattica alla base della decisione, legata alle numerose assenze previste nel giorno della festa.

La modifica della delibera è stata dovuta alla grossa polemica tra la scuola e il governo che era nata negli ultimi giorni: il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara aveva detto che «le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto» e aveva chiesto «agli uffici competenti del ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento». Il preside della scuola aveva motivato la delibera dicendo che le decisioni sulle sospensioni delle lezioni rientrano nell’autonomia della scuola, e aveva spiegato che il 40 per cento degli studenti è di religione musulmana e che ogni anno quel giorno gli assenti sono così tanti che le classi risultano svuotate.

Valditara aveva spiegato di voler «far rispettare la legge, la legalità, le regole. Il calendario scolastico lo definisce regione Lombardia. Le scuole possono derogare per esigenze comprovate legate al piano dell’offerta formativa». Dopo le parole di Valditara, l’ufficio scolastico regionale della Lombardia, che fa parte del ministero dell’Istruzione e del Merito, aveva chiesto di valutare l’annullamento della delibera della scuola di Pioltello. Nel frattempo sul caso era intervenuta anche la diocesi di Milano – la suddivisione territoriale della chiesa cattolica – che si era espressa piuttosto favorevolmente alla sospensione delle lezioni: il diacono permanente Roberto Pagani aveva definito la decisione del consiglio d’istituto «una lettura della realtà più che adeguata», «nel particolare contesto di Pioltello».

Dopo la riunione del consiglio d’istituto di lunedì la delibera è stata modificata, ma è stato confermato che la scuola rimarrà chiusa il 10 aprile per la fine del Ramadan: Valditara ha commentato la decisione dicendo che il consiglio di istituto della scuola ha rettificato il calendario scolastico e ha motivato il precedente provvedimento, accogliendo così l’invito dell’ufficio scolastico regionale.

«Nella nuova delibera si fa riferimento esclusivamente a supposte esigenze didattiche, senza introdurre valutazioni ulteriori», ha detto il ministro. «Le polemiche di questi giorni si dimostrano, quindi, velleitarie e pretestuose. È stato anzi opportuno il richiamo al rispetto delle regole previste dall’ordinamento. Adesso sarà l’ufficio scolastico regionale, nell’esercizio delle sue prerogative, a fare tutte le ulteriori valutazioni del caso. Io continuo a credere che una vera e costruttiva inclusione necessiti di scuole aperte e non chiuse», ha aggiunto.