La Bolivia è bloccata per fare il censimento
Per tutta la giornata di sabato la circolazione è vietata, le scuole sono chiuse e non si può uscire di casa fino a mezzanotte: contare gli abitanti serve per ragioni economiche e politiche
Sabato in Bolivia la circolazione su tutte le strade del paese sarà vietata, le frontiere con le nazioni confinanti saranno chiuse, i viaggi di treni, bus e aerei domestici saranno sospesi: i circa 12 milioni di boliviani sono stati invitati dal governo a rimanere in casa fino a mezzanotte. Questo perché sabato in Bolivia è il giorno in cui è previsto il censimento nazionale: sarà il primo in oltre dieci anni, dopo che era stato rinviato nel 2022, ed è un evento particolarmente importante perché dal conteggio della popolazione dipendono alcuni aspetti della politica del paese e la ripartizione di importanti fondi pubblici.
Dal 1994 in Bolivia – come in molti altri paesi del mondo – parte dei fondi statali è assegnata ai comuni in base al numero degli abitanti: a seconda dei risultati del censimento città e comuni avranno quindi più o meno soldi da spendere. Ma anche la ripartizione dei 130 seggi della Camera dei deputati è legata al numero di abitanti di ciascun “dipartimento elettorale”. I nuovi dati potrebbero modificare gli equilibri politici del paese.
In questi anni in Bolivia c’è stata una forte immigrazione interna verso la zona di Santa Cruz de la Sierra, al centro del paese, città dove è maggiore anche la crescita economica. Rispetto ai dati del 2012, l’ultimo anno in cui è stato effettuato il censimento, Santa Cruz è più grande e più popolosa: guadagnerà fondi e peso elettorale (eleggerà cioè più deputati).
Quella di Santa Cruz è anche l’area del paese in cui è più forte l’opposizione al partito Movimiento al Socialismo, al potere dal 2006 e con cui sono stati eletti l’attuale presidente Luis Arce e il precedente Evo Morales. Morales potrebbe ricandidarsi nelle elezioni presidenziali del 2025 e ha criticato la decisione di organizzare infine il censimento, dopo forti pressioni popolari: le seppur limitate modifiche nella ripartizione dei seggi potrebbero risultare piuttosto decisive nelle prossime elezioni. MAS e il suo candidato Arce avevano vinto quelle del 2020 con il 55 per cento dei voti, ma attualmente attraversano una forte crisi di popolarità, causata anche dalla rivalità proprio fra Arce e Morales.
Il censimento si sarebbe dovuto tenere a novembre del 2022, ma era stato rinviato dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE) ufficialmente per “questioni tecniche”: si disse che serviva più tempo per organizzarlo e per «svincolarlo dalle tensioni politiche». La decisione del rinvio causò forti proteste proprio nella provincia di Santa Cruz: durarono 36 giorni, con blocchi stradali, arresti e anche alcune decine di feriti. Si conclusero solo quando il governo accettò di organizzare il censimento a marzo, promettendo di pubblicare i risultati entro settembre 2024, in tempo perché il Tribunale supremo elettorale modifichi la ripartizione dei seggi prima delle elezioni presidenziali e del parlamento nel 2025.
Ma il censimento è importante anche per questioni economiche: il 20 per cento delle entrate dello stato ottenute con le tasse vengono ridistribuite agli enti locali in base al numero di abitanti. Questa misura ha permesso a molti centri rurali di ricevere fondi che in passato erano quasi totalmente assenti, ma il ribilanciamento dopo il censimento potrebbe mettere in difficoltà i comuni più poveri, che hanno perso popolazione per via dell’immigrazione interna.
Le operazioni dureranno per tutta la giornata di sabato. Circa 820mila volontari visiteranno porta a porta più di 5,8 milioni di abitazioni: avranno un QR code, il codice a barre bidimensionale, attraverso cui sarà possibile verificare che siano effettivamente incaricati dal governo, e non potranno entrare nelle abitazioni ma dovranno rimanere sulla porta. Il questionario contiene 59 domande per famiglia e il tempo stimato per completarlo è di circa 40 minuti.
Dopo aver effettuato il censimento gli operatori collocheranno un bollino sulla porta dell’abitazione, ma i boliviani già censiti non potranno comunque uscire di casa fino alla mezzanotte. Venerdì le scuole sono rimaste chiuse in vista del censimento e lo saranno anche lunedì nelle zone rurali. Gli appartenenti alle forze dell’ordine sono stati censiti un giorno prima, per poter monitorare le operazioni sabato.
Per il censimento sono state anticipate anche le celebrazioni per il “Giorno del mare”, che viene festeggiato ogni anno il 23 marzo: la Bolivia non ha accesso al mare, ma ricorda in questa data quando lo perse, in una guerra col Cile nel 1879.