La vera storia che ha ispirato “May December”
Nel 1997 un'insegnante rimase incinta di un suo alunno tredicenne, che poi sposò, in una vicenda che fece grande scandalo negli Stati Uniti
Giovedì nei cinema italiani è uscito May December, un film del regista statunitense Todd Haynes con Natalie Portman e Julianne Moore, candidato per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar di quest’anno. Il film è incentrato su una famiglia inventata ma è liberamente ispirato a una storia vera di cui si parlò moltissimo sui giornali scandalistici statunitensi negli anni Novanta e dopo. Quella di un’insegnante statunitense di 35 anni, Mary Kay Letourneau, che fu condannata a più di 7 anni di carcere per aver avuto rapporti sessuali con un alunno tredicenne della sua scuola, Vili Fualaau. I due ebbero due figlie, si sposarono e rimasero poi insieme per una ventina d’anni.
Il film riprende alcuni aspetti della vicenda, che era già stata raccontata in un altro film uscito nel 2000 per la televisione americana. Letourneau è morta nel 2020, mentre Fualaau, che ora ha 40 anni, non ha partecipato alla scrittura o alla produzione del film, e anzi ha fatto sapere di essere offeso da come la vicenda è stata trattata. Negli anni Novanta negli Stati Uniti la storia di Letourneau e Fualaau fu un grosso scandalo e si andò avanti a discuterne per anni, ma con le sensibilità di oggi è diventata probabilmente ancora più complicata.
La storia raccontata nel film è quella di un’attrice interpretata da Portman che comincia a passare del tempo a casa della famiglia Yoo per entrare nel personaggio della moglie in vista di un film che verrà girato su di loro. May December è ambientato nell’anno in cui il marito, che nel film si chiama Joe, ha l’età che la moglie aveva quando rimase incinta la prima volta e quando ormai i loro figli sono adolescenti. Il film si prende in generale molte libertà (la coppia si conosce in un negozio di animali e non a scuola, e ha tre figli anziché due) e si concentra sul rapporto tra l’attrice e la donna che deve interpretare, raccontando come la sua intrusione faccia venire fuori questioni ancora irrisolte all’interno della famiglia.
Dopo aver visto il film, Fualaau ha detto in un’intervista all’Hollywood Reporter, di essere «offeso dall’intero progetto e dalla mancanza di rispetto verso di me, che ci sono passato veramente e che sto ancora vivendo questa storia». In altre occasioni però il regista del film ha detto e ribadito di aver preso solo liberamente spunto dalla storia di Fualaau e Letourneau, e di non aver voluto fare un film su di loro.
La storia vera cominciò nel 1997, quando venne fuori che un’insegnante dell’area di Seattle, Mary Kay Letourneau, che ai tempi aveva appunto 35 anni, era rimasta incinta di un alunno tredicenne della sua scuola, Vili Fualaau, con cui aveva rapporti sessuali da circa un anno. Il ragazzo era ben al di sotto dell’età del consenso (che negli Stati Uniti varia da stato a stato ma non scende mai sotto i 16 anni). La vicenda fu seguita per anni dai giornali di gossip di tutto il paese durante il processo giudiziario, ma anche perché dopo la prima figlia ne nacque una seconda quando ancora Fualaau aveva 15 anni.
Ora che la storia è tornata attuale per via del film, alcuni commentatori statunitensi hanno fatto notare come certi aspetti della vicenda, trattati in modo sensazionalistico dalla stampa di allora, sarebbero stati oggi raccontati in modo molto diverso. In generale fu dato molto spazio alla versione di Letourneau, che parlò sempre del suo rapporto con Fualaau come di una storia d’amore, e il lungo matrimonio tra i due confermò in un certo senso quest’idea nella percezione di molti: i media (ma anche le persone attorno ai due) costruirono una narrazione in cui Fualaau veniva trattato come un adulto consenziente più che come un minore vittima di manipolazione psicologica da parte della propria insegnante. Su Vox la giornalista Aja Romano ha definito la vicenda «un crimine col quale, culturalmente, abbiamo evitato di confrontarci per troppo tempo».
Mary Kay Letourneau era una donna bianca e benestante, nata in una famiglia numerosa e figlia di un politico conservatore con idee piuttosto estremiste. Si era sposata con il fidanzato del liceo e aveva avuto quattro figli: nel quartiere di provincia in cui viveva era nota per essere una madre presente e un’insegnante intraprendente e creativa. La famiglia di Vili Fualaau era invece meno ricca e originaria delle Samoa Americane: di lui comunque si seppe inizialmente pochissimo perché essendo minorenne la sua identità fu protetta.
Quando lui aveva 12 anni (appena un anno in più del primogenito di lei) Letourneau cominciò a dargli attenzioni, portarlo in giro, riempirlo di regali. Nelle numerose interviste che fece, parlò sempre di Fualaau come di una persona con cui aveva stabilito un rapporto d’intesa profondo e unico, basato sul rispetto e la comprensione reciproca. Negli articoli che uscirono all’epoca passò in molti casi l’idea che il comportamento di Letourneau non fosse totalmente da condannare, e che Fualaau fosse in qualche modo stato fortunato a incontrarla.
Quando Letourneau rimase incinta, lo disse al marito che ne parlò con alcuni parenti che denunciarono la cosa alla scuola e agli assistenti sociali. Il marito andò a parlare con Fualaau trattandolo più come un rivale in amore che come un minore da tutelare, e anche la madre del ragazzo disse in alcune occasioni di non apprezzare che il figlio venisse considerato una vittima.
Quando la vicenda divenne nota, Letourneau fu processata per due accuse di stupro di secondo grado (cioè il reato di violenza sessuale verso una persona che non può dare il proprio consenso, in questo caso per via dell’età) e si dichiarò colpevole: fu condannata a 7 anni e mezzo di carcere e messa in libertà condizionale dopo 3 mesi, ma col divieto di avvicinarsi a Fualaau. Dopo poco però i due furono trovati in una macchina insieme con molti soldi e altri indizi che fecero pensare che stessero tentando di scappare. Lei fu riportata in carcere ma intanto era già incinta della loro seconda figlia. Alla fine della pena, nel 2005, i due si sposarono e rimasero insieme per i successivi anni, separandosi attorno al 2017 e divorziando ufficialmente nel 2019.
Quando Letourneau si ammalò, poco dopo la separazione, Fualaau si occupò di lei fino alla morte nel 2020. Fualaau ha sempre sostenuto che la sua relazione con Letourneau fosse consenziente e di May December ha detto che la sua storia non è neanche lontanamente semplice come il film la racconta. In generale molte interviste a persone vicine alla coppia riportate negli anni dai giornali di gossip hanno contribuito a formare un’immagine serena della famiglia. Allo stesso tempo però, in altre occasioni, è stato raccontato come Fualaau abbia sofferto per anni di alcolismo e depressione e, come ha fatto notare Romano, in un’intervista televisiva del 2005 disse di ritenere che «il sistema avesse fallito» nell’occuparsi di lui quando era un bambino.