Al Consiglio di Sicurezza dell’ONU Cina e Russia hanno messo il veto su una risoluzione degli Stati Uniti che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza
Venerdì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non ha approvato una risoluzione proposta dagli Stati Uniti che chiedeva un «cessate il fuoco immediato e duraturo» nella Striscia di Gaza, dove dallo scorso ottobre è in corso una guerra tra Israele e Hamas. Il Consiglio di Sicurezza è composto da 15 membri, di cui cinque con diritto di veto (Cina, Russia, Stati Uniti, Francia e Regno Unito). La risoluzione ha ricevuto 11 voti favorevoli, tre contrari (oltre alla Cina e alla Russia, anche l’Algeria), e un’astensione (la Guyana).
Negli ultimi mesi erano già state presentate varie proposte per un cessate il fuoco nella Striscia. Ma finora gli Stati Uniti, il paese che questa volta ha proposto la mozione, si erano sempre opposti, sostenendo che la richiesta non rispettasse il diritto di Israele a difendersi. La guerra in corso è iniziata dopo il violento attacco di Hamas contro Israele dello scorso 7 ottobre: inizialmente gli Stati Uniti, come molti altri paesi occidentali, avevano difeso fermamente Israele, che aveva iniziato a bombardare la Striscia e l’aveva poi invasa.
Da mesi però la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è al collasso: a causa dei continui bombardamenti e degli attacchi via terra compiuti dall’esercito israeliano la popolazione della Striscia non ha più nulla da mangiare né da bere, gli ospedali non funzionano più e manca praticamente tutto. Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, nella Striscia sono state uccise più di 30mila persone, in gran parte civili.
A partire da dicembre l’amministrazione statunitense del presidente Joe Biden ha quindi iniziato a criticare le decisioni del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, cambiando in modo piuttosto netto le proprie posizioni. A inizio marzo, per esempio, la vicepresidente Kamala Harris aveva espressamente chiesto un cessate il fuoco immediato; a metà marzo il leader della maggioranza al Senato statunitense, il Democratico Chuck Schumer, ha apertamente criticato Netanyahu chiedendo che siano organizzate nuove elezioni in Israele, in quella che finora è stata la critica più aspra ed esplicita rivolta al governo israeliano da un funzionario statunitense di alto livello.
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