L’ex generale Prabowo Subianto ha vinto le presidenziali in Indonesia, ufficialmente
Si è votato a febbraio, ma i risultati sono stati confermati solo dopo oltre un mese: la sua vittoria è considerata preoccupante per la democrazia nel paese
Dopo più di un mese dal voto, la Commissione elettorale generale ha confermato i risultati delle elezioni presidenziali in Indonesia, il grosso paese del Sud-est asiatico con oltre 270 milioni di abitanti. Il nuovo presidente sarà l’ex generale Prabowo Subianto, ministro della Difesa uscente, che era dato in grande vantaggio dai sondaggi sia prima sia dopo il voto. La candidatura di Prabowo Subianto, di destra, è stata sostenuta anche dal presidente uscente Joko Widodo, nonostante il suo Partito Democratico Indonesiano di Lotta (di centrosinistra) avesse proposto un altro candidato.
Prabowo Subianto ha ottenuto il 58,6 per cento dei voti, più del doppio del secondo candidato più votato, l’ex governatore di Giacarta Anies Baswedan, fermo al 24,9 per cento. Anies Baswedan era stato anche ministro dell’Istruzione e rettore di un’università islamica: ha ottenuto una grossa maggioranza nella provincia nordoccidentale di Aceh, particolarmente religiosa. Il terzo candidato più votato invece è stato Ganjar Pranowo, del partito di Widodo, che ha preso il 16,5 per cento. In Indonesia gli scrutini sono molto lenti: nonostante si sapesse che i risultati ufficiali delle elezioni sarebbero stati comunicati il 20 marzo, Prabowo Subianto si era già dichiarato vincitore subito dopo.
Sia Ganjar Pranowo che Anies Baswedan hanno parlato di «frodi strutturali, sistemiche e di massa» nel sistema elettorale indonesiano, senza però fornire prove a sostegno dell’accusa. Entrambi avevano già detto che avrebbero presentato ricorso alla Corte suprema: per farlo dovevano però aspettare l’annuncio dei risultati ufficiali, e ora hanno tre giorni di tempo per farlo.
Prabowo Subianto, 72 anni, fa parte del Partito del movimento della grande Indonesia, nazionalista e di destra. È molto vicino all’élite più tradizionale del paese, è sostenuto da gruppi islamici radicali che spesso agiscono come una sorta di polizia morale ed è l’ex marito della figlia del generale Suharto, dittatore dell’Indonesia per tre decenni tra il 1965 e il 1988. È anche un ex generale dell’esercito, che durante il suo periodo da militare era stato accusato di violazioni dei diritti umani commesse durante gli anni della dittatura: a Timor Est, in lotta per liberarsi dall’occupazione indonesiana, e in particolare del massacro avvenuto nel 1983 nella città di Kraras, quando centinaia di persone furono uccise.
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Assieme a Prabowo è stato eletto come vicepresidente Gibran Rakabuming Raka, il figlio maggiore del presidente uscente Joko Widodo. Il meccanismo con cui questo è stato reso possibile ha creato molte preoccupazioni sulla salute della democrazia in Indonesia: lo scorso ottobre il più alto tribunale del paese, presieduto dal cognato di Widodo, aveva modificato le regole di ammissibilità alla vicepresidenza adattandole al figlio del presidente, che senza questi cambiamenti non avrebbe potuto candidarsi perché troppo giovane. Il tribunale aveva infatti abbassato l’età minima a 35 anni qualora il candidato fosse stato sindaco per almeno un mandato: è esattamente il caso di Gibran Rakabuming Raka.
Widodo è già stato eletto per due mandati, e non poteva ricandidarsi. Teoricamente i presidenti dovrebbero rimanere neutrali e non sostenere nessun candidato durante la campagna elettorale. Secondo molti con le sue azioni Joko Widodo, che è piuttosto popolare, avrebbe espresso una preferenza per Prabowo Subianto, seppur velatamente.