I Lord britannici potrebbero creare un problema al governo di Rishi Sunak
La Camera non eletta del parlamento potrebbe fare ostruzionismo contro la legge sui trasferimenti dei richiedenti asilo in Ruanda: è una mossa decisamente inusuale
Mercoledì la Camera dei Lord del parlamento del Regno Unito voterà la controversa proposta di legge del governo per trasferire in modo forzato i richiedenti asilo in Ruanda mentre la loro richiesta viene valutata. Con ogni probabilità i Lord non approveranno la misura ma la rinvieranno con alcuni emendamenti alla Camera dei Comuni, cioè l’altra camera del parlamento britannico: sarebbe la seconda volta che avviene, e questo è piuttosto inusuale, perché difficilmente la Camera dei Lord, che ha funzioni in parte formali, si oppone così apertamente a un provvedimento ritenuto centrale dal governo.
La Camera dei Lord è composta da quasi 800 membri, nessuno eletto, e i suoi poteri legislativi sono limitati per legge e dalla consuetudine. La principale funzione dei Lord è verificare e modificare i progetti di legge proposti dalla Camera dei Comuni prima della votazione finale, ma con moltissimi limiti. Possono ad esempio fare ostruzionismo su alcune leggi, ma non oltre un certo tempo. Possono modificare le leggi, ma per tradizione non si oppongono mai a una richiesta approvata dai Comuni e ritenuta importante per la legislatura.
Quella sul trasferimento dei migranti in Ruanda, un paese dell’Africa orientale, è una delle principali proposte di legge promosse dal governo conservatore di Rishi Sunak da quando è diventato primo ministro, ed è da tempo al centro di polemiche perché considerata da molti inattuabile o illegale. La legge è stata bloccata più volte dai tribunali britannici e dalla Corte europea per i diritti dell’uomo, per potenziali violazioni dei diritti umani.
Nessuno nel Regno Unito ritiene che la Camera dei Lord bloccherà definitivamente una legge centrale per il governo in carica, ma anche solo rinviarne l’approvazione di alcune settimane è una mossa piuttosto inusuale e comunque rilevante, perché può complicare i piani di Sunak di far partire le prime espulsioni di migranti verso il Ruanda entro maggio.
I tempi dell’approvazione sono importanti: il Regno Unito voterà per le elezioni legislative entro la fine dell’anno e secondo i sondaggi l’opposizione Laburista è in ampio vantaggio rispetto al partito Conservatore al governo. Sunak ritiene che il piano sull’immigrazione potrebbe essere uno strumento importante per recuperare consenso.
La legge in questione, però, è considerata particolarmente problematica per molti dei membri della Camera dei Lord, fra cui c’è una discreta rappresentanza di giudici in pensione, diplomatici e funzionari pubblici particolarmente attenti al rispetto della legge internazionale e delle posizioni delle massime corti del paese.
Il piano che coinvolge il Ruanda prevede che tutti i migranti che approdano nel Regno Unito, di solito dopo aver compiuto pericolose traversate del canale della Manica su piccole imbarcazioni, possano essere trasferiti in Ruanda mentre attendono che la loro richiesta d’asilo venga esaminata.
Dopo l’accordo con il governo ruandese, a cui il governo britannico ha già pagato l’equivalente di 160 milioni di euro, una prima versione della legge era stata presentata nell’aprile del 2022: due mesi più tardi la Corte europea dei diritti dell’uomo (che non è un ente legato all’Unione Europea, di cui il Regno Unito non fa più parte) aveva bloccato con un’ingiunzione provvisoria quello che doveva essere il primo volo di trasferimento dei richiedenti asilo in Ruanda a un’ora e mezza dalla partenza. Da allora non sono stati programmati altri voli.
La legge era poi stata giudicata illegale dalla Corte Suprema britannica nel novembre del 2023. La Corte aveva valutato che il Ruanda non fosse un «paese sicuro» (un’espressione del diritto internazionale che può essere interpretata in modo diverso da ogni singolo paese), ma anche che le persone richiedenti asilo trasferite lì avrebbero rischiato di essere rimpatriate nei loro paesi d’origine, dove avrebbero potuto subire dei trattamenti disumani. Entrambe sarebbero violazioni della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il trattato europeo più importante per il riconoscimento dei diritti umani, civili e politici, di cui il Regno Unito è firmatario.
In risposta a questa sentenza il Partito Conservatore ha proposto l’attuale legge, approvata a gennaio 2024 dalla Camera dei Comuni: la legge definisce il Ruanda un «paese sicuro», ignorando le sentenze precedenti, e delinea meglio la cornice legale dei trasferimenti per cercare di superare le obiezioni dei tribunali.
La legge approvata dalla camera bassa del Parlamento è passata quindi all’esame della camera alta, quella dei Lord. La Camera dei Lord risale ai tempi dell’Inghilterra medioevale, quando vi sedevano vescovi e membri della grande aristocrazia, ma il cui potere è stato fortemente limitato nel corso dei secoli. I quasi 800 membri (le dimensioni della Camera possono variare nel tempo) la rendono l’assemblea politica più numerosa al mondo dopo il Congresso del popolo cinese, ma è anche considerata piuttosto anacronistica.
Nonostante le riforme, 92 dei membri sono ancora lord per diritto ereditario (sono quelli che appartengono alle storiche famiglie aristocratiche) mentre altri 26 membri sono vescovi della Chiesa d’Inghilterra. Gli altri sono nominati dal Re, quasi tutti con mandato a vita, su indicazione del primo ministro: un lord ha diritto a più di 400 euro per ogni seduta, oltre ad altri privilegi. La sala che ospita le sedute, nel palazzo di Westminster, non ha al momento abbastanza posti per tutti i membri e prevede la presenza di un trono dorato, da dove il re apre i lavori del parlamento (o in cui siede dopo l’incoronazione): solo in quelle situazioni i lord vestono le tipiche parrucche e pellicce di ermellino.
I differenti governi spesso nominano lord della propria parte politica per bilanciare la composizione della Camera in modo che rappresenti la maggioranza al governo, ma molti dei lord sono “indipendenti” o “non allineati”. David Lipsey, un membro Laburista della Camera dei Lord, ha spiegato al New York Times: «I lord hanno sempre avuto la funzione di impedire ai governi di compiere atti che vadano al di là dei confini della democrazia o delle loro competenze». Allo stesso tempo, però, nessun partito politico vorrebbe creare il precedente di una camera non eletta che blocchi per ragioni “politiche” una legge o una misura decisa da un governo democraticamente eletto.
Per questo fin qui gli emendamenti e le obiezioni sulla legge relativa al Ruanda si sono limitate a richiedere al governo maggiori garanzie sul rispetto dei diritti umani dei richiedenti asilo, ma sono state tutte respinte dal governo Sunak, che le considera invece un tentativo di ostruzione all’approvazione della legge. Se ripresentati mercoledì, gli emendamenti riporteranno la legge alla Camera dei Comuni e ne potrebbero rinviare l’approvazione definitiva fin dopo Pasqua.
Gli stessi lord sono divisi sull’opportunità di continuare a rinviare la legge: una parte teme che un attivismo politico troppo deciso possa mettere in pericolo la stessa legittimità dell’assemblea. Da tempo nel Regno Unito è in corso un ampio dibattito sul ruolo della Camera dei Lord: nel novembre del 2022, per esempio, il leader dei Laburisti Keir Starmer annunciò che un suo eventuale prossimo governo proporrà la sostituzione della camera dei Lord con una camera elettiva su base regionale.