Uber pagherà l’equivalente di 163 milioni di euro a migliaia di tassisti australiani in un processo sulla concorrenza
Uber, la piattaforma che in certi paesi dà la possibilità a chiunque abbia un’auto di trasportare a pagamento altri passeggeri, ha raggiunto un accordo per pagare 271,8 milioni di dollari australiani (163,8 milioni di euro) per risolvere una causa contro più di 8mila conducenti di taxi e di auto a noleggio in Australia. La class action, iniziata nel 2019, accusava la piattaforma di aver danneggiato i conducenti con il suo ingresso nel mercato australiano.
Uber ha ricevuto accuse simili in diversi paesi del mondo. In Italia nel 2017 i tribunali di Roma e Torino accolsero i ricorsi delle associazioni di tassisti e bloccarono il servizio Uber Pop per «concorrenza sleale». In Francia invece a dicembre un tribunale aveva determinato che Uber non aveva fatto concorrenza sleale, in una causa intentata da circa 2.500 conducenti.