La prima puntata di Sigmund, per parlare di psicologia
Inizia oggi il podcast di Daniela Collu, che ogni settimana parla con un esperto per capire noi, la nostra mente e i nostri comportamenti
Fino a qualche anno fa andare in terapia non era un’azione neutra: ma qualcosa di cui non parlare apertamente, come se una sola seduta potesse rivelare qualcosa da nascondere, da sistemare, che provocava disagio.
Le cose stanno cambiando, complici l’aumento dell’attenzione alla salute mentale durante la pandemia e la progressiva normalizzazione della sua cura, che è entrata anche nel dibattito politico e sta diventando un servizio necessario da fornire ai cittadini.
Con l’attenzione sono cresciute anche la disponibilità e la quantità di informazioni che riguardano la salute mentale, e di conseguenza anche i luoghi e i modi in cui se ne parla, non sempre con precisione. Le informazioni arrivano agli utenti senza troppe mediazioni da studi televisivi, giornali, social network e siti web con conseguenti rischi di suggestione e autodiagnosi.
Sigmund si inserisce in questo ingranaggio complicato, partendo dalle domande più elementari e cercando di fare un po’ di chiarezza sugli argomenti che ci sono più familiari: lo conduce Daniela Collu, autrice, conduttrice e content creator che da anni sui suoi canali social si confronta con i lettori sui temi delle relazioni interpersonali e sostiene la psicoterapia come strumento di indagine e di conoscenza di se stessi. In ogni puntata del podcast dialogherà con una o un professionista, tra psicologi, psicoterapeuti e docenti universitari, per approfondire un argomento partendo dalle basi, cercando le parole corrette e le risposte alle mille domande che tutti abbiamo di fronte a quell’intrico di complessità che chiamiamo psiche.
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Da come si decide di andare in terapia alla differenza tra psicologia, psichiatria e psicanalisi; come funziona la mente, tra conscio, inconscio e sogni; facendo distinzione tra le psicopatologie, cercando di capire bene la depressione per non scambiarla con la tristezza, e capire come superarla.
Ma anche: perché sentiamo così tanto parlare di narcisismo? È un termine antico con cui continuiamo ad avere familiarità, e nel frattempo abbiamo imparato a distinguere tra quello funzionale e quello patologico. Abbiamo anche imparato a riconoscere il trauma, ad affrontarlo e a superarlo – anche attraverso la terapia familiare, lo strumento per individuare le persone che stanno dietro alle etichette di genitori e figli, che aiuta a gestire i cambiamenti e le aspettative, da entrambe le parti.
Infine: esiste ormai una generazione di adulti nata dentro e davanti a uno schermo, e che vive anche in funzione di ciò che in quello schermo si sceglie di mostrare. Che effetto ha questo sui comportamenti, sull’equilibrio mentale, sulle aspirazioni, sulla serenità?
Si inizia con la cosa più difficile, cioè il primo passo: come si sceglie con chi fare terapia, e perché dovremmo, oppure no, andare a parlare con qualcuno che non sia il nostro migliore amico? La prima puntata di Sigmund è disponibile da oggi sul Post e sulle piattaforme.