Israele ha attaccato di nuovo l’ospedale al Shifa, a Gaza
Dopo averlo invaso già a novembre: ospita ancora centinaia di civili, e l'esercito israeliano sostiene che al suo interno siano nascosti alcuni importanti leader di Hamas
Nella notte tra domenica e lunedì l’esercito israeliano ha attaccato nuovamente l’ospedale al Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, che si trova nella città di Gaza e che era già stato invaso una prima volta a novembre. Da allora molti civili palestinesi avevano lasciato il nord della Striscia, dove si trova la città di Gaza, per rifugiarsi a sud, ma l’ospedale ospitava ancora diverse centinaia di persone, in cura o in cerca di un rifugio.
Il ministero dalla Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha detto che nell’operazione sono state uccise e ferite delle persone, senza specificarne il numero e se siano civili o miliziani; l’esercito israeliano ha detto di aver ucciso 20 persone, che ha indicato come “terroristi”. Israele ha detto di aver attaccato l’ospedale sostenendo che al suo interno si sarebbero raggruppati alcuni importanti esponenti di Hamas. Ha aggiunto che c’è stato uno scambio di colpi d’arma da fuoco tra soldati israeliani e miliziani di Hamas, e di averne arrestati almeno 80: l’esercito ha detto di aver ucciso un importante capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Faiq Mabhouh, e che nella sparatoria un soldato israeliano è stato ucciso.
Al momento non si conoscono molti dettagli di come sia avvenuto l’attacco: si sa che nella notte l’esercito israeliano aveva circondato l’ospedale con i carri armati e che poi lo ha attaccato senza preavviso. L’esercito israeliano ha spiegato che i pazienti e il personale medico non sono stati costretti ad andarsene, ma che è stato creato un percorso sicuro per permettere loro di andare via. Lunedì mattina il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha detto che l’operazione militare è stata decisa perché Hamas userebbe l’ospedale al Shifa «per coordinare attacchi contro Israele».
Israele aveva già attaccato l’ospedale a novembre, dopo averlo assediato per giorni, sostenendo che nascondesse un centro di comando operativo di Hamas. L’attacco allora fu duramente condannato dalla comunità internazionale perché l’ospedale era pieno di civili feriti o in cerca di riparo dai bombardamenti israeliani, e alla fine le prove della presenza di Hamas furono giudicate poche e in gran parte insufficienti.
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