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  • Lunedì 18 marzo 2024

La comunicazione di Kensington Palace non è più al passo coi tempi

Il caso internazionale intorno alla presunta scomparsa di Kate Middleton ha dimostrato l'inadeguatezza del rapporto con il pubblico della monarchia britannica

(Ming Yeung/Getty Images)
(Ming Yeung/Getty Images)
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Di Kate Middleton e della sua sparizione dalla scena pubblica si discute sui giornali e sui social network da circa metà gennaio. Fino all’inizio di marzo però, sebbene ripresa anche da alcuni giornali più autorevoli, la storia era rimasta confinata perlopiù al mondo del gossip e dei complotti sui social. Non è difficile immaginare perché una storia del genere attirasse tanta morbosa curiosità: una delle donne più famose e fotografate del mondo, la moglie dell’erede al trono d’Inghilterra, non si vedeva in pubblico da Natale e l’unica dichiarazione ufficiale diceva semplicemente che era stata operata all’addome e che la sua convalescenza sarebbe finita a Pasqua.

Una decina di giorni fa però la portata della storia è improvvisamente cambiata. Il 10 marzo, per la festa della mamma, i profili ufficiali di Kensington Palace, la residenza reale di William e Kate, hanno come da tradizione diffuso una fotografia di famiglia che è stata ripresa dalle principali agenzie fotografiche e di stampa del mondo, salvo poi essere segnalata come contenuto non affidabile per via di una serie di dettagli che rivelavano che era stata modificata. Non è così assurdo che una foto della corona britannica venga ritoccata, ma l’enorme attenzione attorno al caso e il fatto che Kensington Palace si sia rifiutato di divulgare l’originale hanno sollevato molti dubbi sull’affidabilità delle notizie provenienti dalla famiglia reale e sulla sua scarsa trasparenza, oltre che sulla sua incapacità di gestire una crisi mediatica con caratteristiche per certi versi inedite.

La gestione delle notizie e delle comunicazioni che riguardano la corona britannica è affidata a un nutrito apparato di uffici stampa (uno per ogni pezzo della famiglia) e da un gruppetto di giornalisti selezionati, chiamati «Royal Rota». I giornalisti che fanno parte di questo gruppo non provengono soltanto da testate britanniche autorevoli come Guardian, BBC e Financial Times, ma anche dai tabloid la cui linea editoriale è nella maggior parte dei casi incentrata su notizie di gossip. Le notizie che provengono dalla famiglia reale quindi sono spesso veicolate da questi giornalisti, che hanno rapporti informali diretti con fonti interne all’apparato degli uffici stampa reali. È molto raro che la famiglia reale faccia dichiarazioni ufficiali o che risponda a giornalisti esterni alla Royal Rota che vogliano verificare informazioni raccolte indipendentemente. Non solo: è anche molto raro che si esprima per smentire o confermare notizie di gossip e storie infondate nate sui social network.

Per fare un esempio, Ellie Hall, giornalista statunitense che si è occupata di famiglia reale per oltre 10 anni, ha raccontato di aver contattato Buckingham Palace nel febbraio del 2022, quando un sito di gossip aveva dato la notizia falsa, velocemente diventata virale, della morte della regina Elisabetta II. Le fu risposto che non avrebbero dato una smentita ufficiale alla storia perché questo avrebbe creato un precedente (intendendo che avrebbero allora dovuto cominciare a smentire tutte le teorie infondate diffuse online).

In queste settimane però Kensington Palace ha scelto di interrompere il proprio silenzio più di una volta rilasciando dichiarazioni più o meno ufficiali per smentire teorie sulla scomparsa di Middleton. Questo cambio di approccio non solo è stato notato – in alcuni casi con sospetto – da diversi commentatori, ma invece che diminuirla ha finito per portare ulteriore attenzione sulle speculazioni già molto diffuse online. In generale non si è rivelata una strategia di successo, e anzi ha messo in evidenza quanto il rapporto tra la corona e la stampa britannica sia sbilanciato e quanto la tradizionale gestione delle informazioni sia inadatta all’attuale velocità di circolazione delle notizie.

La prima volta che Kensington Palace ha mostrato di voler frenare il dibattito sulla salute di Middleton è stato a fine gennaio, quando la giornalista spagnola Concha Calleja aveva detto durante un programma sul canale Telecinco che i medici erano stati costretti a intubare Middleton dopo l’operazione. In quell’occasione Kensington Palace fece uscire sul Times una dichiarazione in cui smentiva la storia di Calleja. Un’altra volta è successo alla fine di febbraio, quando William dovette annullare la propria partecipazione alla veglia in memoria del padrino, Costantino II di Grecia, a cui avrebbe dovuto fare un discorso. Kensington Palace diede la notizia della sua assenza dicendo che non poteva partecipare per motivi personali. Ma, quando cominciarono a diffondersi online teorie sul fatto che la disdetta di William fosse dovuta alla salute di Middleton, fece in modo che questa voce venisse smentita. Lo fece, questa volta, tramite i giornalisti della Royal Rota, che infatti pubblicarono diversi tweet nel giro di pochi minuti per dire che l’assenza di William alla veglia non aveva niente a che fare con la moglie.

All’inizio di marzo, quando il sito di gossip statunitense TMZ ha pubblicato una foto che sembrava ritrarre Middleton in macchina con la madre, alcuni si sono chiesti se fosse stata un’operazione architettata da Kensington Palace nella speranza di fermare i complottismi ormai fuori controllo sui social. Il fatto che i giornali britannici abbiano scelto allora di non pubblicare la foto è stato però interpretato come un chiaro segno del fatto che Kensington Palace non c’entrasse niente (i giornali britannici sono solitamente molto rispettosi delle direttive reali), e che anzi la corona avesse fatto pressioni per evitare che la foto circolasse, almeno sulla stampa britannica (sui social e sui giornali internazionali era già ovunque).

Nonostante tutti questi sforzi per orientare e controllare la discussione su Middleton però Kensington Palace non ha fornito alla stampa e ai curiosi risposte che potessero mettere fine ai complotti: non si sa molto dell’operazione di Middleton e del perché abbia richiesto una convalescenza così lunga. Per le prove che si hanno, la principessa potrebbe davvero essere in coma, come sostengono alcune teorie del complotto.

– Leggi anche: Cos’è questa storia della foto di Kate Middleton ritoccata

Dopo tutti questi tentativi di arginare le speculazioni sulla salute di Middleton, non ha stupito che la fotografia pubblicata sui social per la festa della mamma sia stata ripresa dalla maggior parte dei giornali britannici e del mondo, rimanendo addirittura come notizia d’apertura di BBC per gran parte della giornata di domenica. Non stupisce neanche che in molti abbiano analizzato meticolosamente la foto e che, dopo aver appurato che molti dettagli rivelavano dei ritocchi in postproduzione, diverse grosse e autorevoli agenzie di stampa e fotografiche come Associated Press, Reuters, Agence France-Presse (AFP) e Getty Images l’abbiano rimossa.

L’annuncio della rimozione della foto dai cataloghi delle agenzie di stampa però è stata per molti complottisti online la conferma ufficiale che Kensington Palace stia nascondendo qualcosa, e per molti giornali e giornalisti una ragione definitiva per cominciare a occuparsi del caso della scomparsa di Middleton non più come si farebbe con un semplice gossip, ma come una questione di interesse pubblico.

AFP ha fatto sapere che Kensington Palace non è più «una fonte fidata», la British Press Photographers’ Association ha chiesto alla famiglia reale di rendere disponibile la foto originale. Kensington Palace si è rifiutato, cosa che ha alimentato la diffidenza nei suoi confronti e ha scatenato varie teorie online secondo le quali la foto sarebbe stata scattata molti mesi prima e poi modificata in alcune parti perché nessuno se ne accorgesse. Alcuni giornali che fino a quel momento erano rimasti molto cauti rispetto alla storia della presunta scomparsa di Middleton hanno cominciato ad assumere toni più sospettosi.

Il tentativo di rimediare a questo errore di comunicazione con un messaggio in cui la principessa stessa ammetteva di aver modificato la foto «come fanno molti fotografi amatoriali» ha reso definitivamente evidente che Kensington Palace non avesse più molto il controllo della situazione.

La domanda che si sono fatti i commentatori più esperti non è tanto perché la foto fosse ritoccata (come è stato fatto notare non era certo la prima a essere modificata, eppure nessuna agenzia le aveva mai rimosse), ma perché l’ufficio stampa della famiglia reale non avesse previsto quello che sarebbe potuto succedere pubblicando una foto con modifiche così evidenti in un momento in cui tutto il mondo le avrebbe notate. Ennesima e ulteriore stranezza: l’ufficio stampa del palazzo ha poi divulgato una serie di foto della famiglia reale diretta a una cerimonia per il Commonwealth Day che si tiene ogni secondo lunedì di marzo, dicendo che in macchina con William c’era anche Middleton (dalla foto si vede solo un profilo in ombra), la quale però non sarebbe stata presente perché diretta a un appuntamento privato.

La foto ha subito provocato una nuova ondata di teorie complottiste secondo cui in macchina con William ci fosse invece un’altra donna, Rose Hanbury, marchesa di Cholmondeley.

Come ha scritto la giornalista Vanessa Thorpe sul Guardian, forse quello che dovrebbe stupire di tutta questa storia «non è quello che hanno fatto la principessa del Galles o il suo staff di Kensington Palace, ma il modo in cui il mondo esterno è cambiato». Secondo Thorpe la fiducia che un tempo veniva accordata alla corona britannica, ma anche ai giornali, sta subendo gli effetti di una crescente diffidenza verso le istituzioni, i media e più nello specifico le foto, dopo che la diffusione di programmi di intelligenza artificiale che generano contenuti visuali su richiesta hanno reso più difficile distinguere i materiali “veri” da quelli che non lo sono.

Un’altra cosa che è cambiata velocemente è l’attenzione internazionale per le faccende della corona britannica che fino a poco fa interessavano un pubblico appassionato ma molto più piccolo. C’entrano la serie tv The Crown, che ripercorre la storia della famiglia reale britannica dagli anni Cinquanta, e la rottura tra la famiglia e la coppia composta da Harry e Meghan Markle, che è stata raccontata in un documentario su Netflix e in un’autobiografia di enorme successo internazionale.

La portata del caso che è cresciuto attorno all’assenza di Middleton è poi probabilmente anche un esempio di come gli algoritmi dei social network sono diventati sempre più chirurgici nella loro capacità di intercettare le tendenze e gli argomenti che attraggono maggior interesse e farli diventare rapidamente virali. Non solo su TikTok, che è noto per aver affinato questo meccanismo di “spinta” di certi contenuti, ma anche su social network più “democratici” come Twitter (ora X) negli ultimi dieci giorni i contenuti su Middleton erano dominanti e impossibili da ignorare.