In Colombia il governo ha sospeso il cessate il fuoco con il più grande gruppo dissidente delle FARC

Da destra, il portavoce dell'EMC, Andrey Avendano, l'alto commissario per la pace della Colombia, Danilo Rueda, e Camilo Gonzalez, coordinatore delegato dal governo durante l’inizio dei negoziati di pace fra il governo e l’EMC l’8 ottobre 2023
Da destra, il portavoce dell'EMC, Andrey Avendano, l'alto commissario per la pace della Colombia, Danilo Rueda, e Camilo Gonzalez, coordinatore delegato dal governo durante l’inizio dei negoziati di pace fra il governo e l’EMC, l’8 ottobre 2023 (ANSA/EPA/Mario Caicedo)

Domenica il governo colombiano ha detto che verrà sospeso a partire dal 20 marzo il cessate il fuoco in vigore da mesi con l’EMC, il più importante gruppo dissidente delle Forze armate rivoluzionarie del paese (FARC). Il decreto che ha formalizzato la decisione prevede il riavvio delle operazioni militari nelle province di Nariño, Cauca e Valle del Cauca, dove secondo il governo sono avvenuti attacchi contro una comunità indigena da parte dell’EMC, che avrebbe quindi infranto l’accordo. L’EMC (Estado Mayor Central) è un gruppo di combattenti di sinistra, composto da circa 3mila guerriglieri che non avevano accettato l’accordo del 2016 fra il governo e le FARC, che per decenni sono state la principale formazione di sinistra della guerriglia colombiana. Secondo il governo colombiano, l’EMC sarebbe coinvolto in operazioni minerarie illegali e nel traffico di droga.

Il cessate il fuoco con l’EMC era cominciato a ottobre del 2023 e il suo inizio era coinciso con l’apertura di negoziati di pace fra l’EMC e il governo di sinistra di Gustavo Petro. Già a novembre 2023 i colloqui erano stati interrotti poiché l’EMC aveva accusato il governo di continuare a «favorire un approccio militarista». Nonostante i negoziati siano ricominciati, all’inizio di marzo Alexander Diaz Mendoza, uno dei leader dell’EMC, ha detto a Reuters che gli sembra improbabile che un accordo verrà raggiunto prima della fine del mandato di Petro, nel 2026. Il cessate il fuoco era stato già sospeso in passato: l’ultima volta dopo l’uccisione di quattro persone indigene che avevano disertato l’EMC. Nel decreto di domenica non sono menzionati i negoziati.