La settimana in cui tutte le librerie dei Paesi Bassi regalano un libro
Lo stesso per tutti, scritto apposta per l'occasione da uno scrittore scelto ogni anno da un ente che promuove la lettura dal 1932: e se ne parla parecchio
Dal 1932 nei Paesi Bassi c’è una settimana all’anno in cui chiunque acquisti un libro ne riceve un altro in regalo, lo stesso per tutti. È sempre un romanzo breve, di 29mila parole, cioè 96 pagine al massimo, e viene chiamato geschenk, cioè “omaggio”. Viene pubblicato dalla Fondazione per la propaganda collettiva del libro olandese (CPNB), un’organizzazione per la promozione della lettura e dell’editoria, che ogni anno sceglie uno scrittore o una scrittrice a cui commissionarlo e il tema a cui si deve ispirare. Il romanzo è stampato con copertina rigida in più di 500mila copie, che sono tantissime per i Paesi Bassi, ma sarebbero moltissime anche per un mercato editoriale più grande come quello italiano, soprattutto dato che vengono distribuite in un’unica settimana.
La Boekenweek, cioè la “Settimana del libro”, che per quest’anno inizia oggi, è dunque un’iniziativa di promozione della lettura particolarmente impegnativa e ambiziosa. Per la sua lunga storia e per il fatto che alcuni romanzi molto apprezzati della letteratura olandese del Novecento furono pubblicati in origine come geschenk – primo fra tutti L’amico perduto di Hella Haasse, del 1948 – non è considerata come una iniziativa pubblicitaria, ma come una specie di festival letterario nazionale. Per questo anche i media la seguono, dedicando spazio alle frequenti polemiche riguardo alla scelta del geschenk che gran parte dei “lettori forti” commenta. A volte è stata criticata la scelta di autori di grande successo commerciale e minore valore artistico, altre quella di scrittori stimati dalla critica ma poco conosciuti.
I Paesi Bassi sono un paese più piccolo dell’Italia (ha 17,5 milioni di abitanti) ma dove generalmente si legge di più e il mercato editoriale è più prospero. Nel 2023, secondo i dati della CPNB, sono stati venduti circa 43 milioni di libri, mentre in Italia circa 112 milioni stando ai dati dell’Associazione italiana editori (AIE): sono 2,4 libri per abitante contro l’1,8 italiano.
Nonostante questo anche nei Paesi Bassi si parla spesso di crisi dell’editoria e della lettura. Lì è sentita soprattutto per quanto riguarda la letteratura scritta in olandese: dei 100 libri più comprati l’anno scorso solo nove sono romanzi olandesi, thriller esclusi, mentre si legge sempre più narrativa straniera. Peraltro visto il gran numero di olandesi che parlano bene le lingue straniere, tra i libri venduti è sempre più alta la percentuale di quelli pubblicati in lingue diverse dall’olandese: negli ultimi due anni nei Paesi Bassi un libro venduto su cinque è in un’altra lingua, principalmente l’inglese. Per questo la Boekenweek e il geschenk sono considerati un modo per avvicinare alla lettura, e in particolare alla lettura di scrittori e scrittrici olandesi, un maggior numero di persone.
Il tema della Settimana del libro di quest’anno è la famiglia e il geschenk che sarà regalato da oggi e fino a sabato 24 è stato scritto dallo scrittore e poeta Bart Chabot, che ha 69 anni, insieme a sua moglie Yolanda, una medica che disegna accessori per l’abbigliamento per hobby, e ai loro quattro figli Sebastiaan, Maurits, Splinter e Storm, che hanno tra i 27 e i 35 anni e tutti e quattro esperienze di scrittura come autori di narrativa o giornalisti. La famiglia ha anche una certa notorietà televisiva e per questo alcuni hanno giudicato la scelta della CPNB come una trovata pubblicitaria. Nel 2023 però per il geschenk era stata scelta un’autrice apprezzata dalla critica ma ancora poco conosciuta, Lize Spit.
Il libro della famiglia Chabot s’intitola Gezinsverpakking (Formato famiglia) ed è una sorta di breve autobiografia familiare in buona parte dedicata al tema della morte, a partire da quella del cane Bril a cui è dedicato un capitolo e la copertina.
Si potrebbe pensare che i geschenk abbiano poche possibilità di essere tradotti all’estero per via della loro brevità – generalmente in Italia i libri hanno almeno 120 pagine – ma dato che spesso la CPNB sceglie autori stimati e già pubblicati in altri paesi le traduzioni non mancano. Negli anni una casa editrice che ha pubblicato molti di questi libri è Iperborea, che tradizionalmente pubblica narrativa del Nord Europa, Paesi Bassi compresi: oltre a L’amico perduto e a Di passaggio (geschenk del 1994) di Hella Haasse, ha pubblicato La storia seguente di Cees Nooteboom (1991), Il corvo di Kader Abdolah (2011) e Una moglie giovane e bella di Tommy Wieringa (2014).
Negli anni più recenti Neri Pozza ha pubblicato Easy life di Herman Koch (2017), mentre Mondadori ha pubblicato Questo post è stato rimosso di Hanna Bervoets (2021), che ha avuto una certa attenzione internazionale per via del suo tema molto attuale: la protagonista infatti è una donna che lavora come moderatrice dei contenuti per una piattaforma social.
L’anno prossimo, forse anche per rispondere alle critiche all’edizione di quest’anno, l’autore o l’autrice del geschenk sarà scelta tramite un concorso, come succedeva fino agli anni Sessanta. Una commissione valuterà le proposte arrivate senza conoscere i nomi degli autori, e magari scoprirà nuovi autori. Era successo così con Haasse che è considerata una delle più grandi autrici olandesi del Novecento: aveva esordito proprio con il suo primo geschenk, dedicato all’amicizia tra un ragazzo bianco e uno nero nell’Indonesia precedente alla Seconda guerra mondiale e alla fine del colonialismo olandese.
Anche questo ritorno a una vecchia formula comunque è già stato messo in discussione da qualcuno. Sul Volkskrant, uno dei principali quotidiani olandesi, la giornalista Wilma de Rek ha osservato che se nel 1948 la giuria della CPNB aveva ricevuto 19 romanzi brevi da considerare, è molto probabile che oggi ne riceverà molti di più e avrà molto più lavoro da fare. La stessa de Rek però ha anche notato che fino agli anni Sessanta gli autori dei geschenk erano molto più equamente divisi tra uomini e donne, mentre tra gli anni 70, 80 e 90 sono stati per la maggioranza uomini.
Secondo alcuni articoli recenti, al di là delle polemiche sulle scelte degli autori, la Settimana del libro sarebbe un po’ in crisi perché sono diminuiti i lettori interessati al geschenk (che infatti qualche decina d’anni fa era stampato anche in 700mila copie) e perché per le librerie è diventato più costoso metterli a disposizione (per i librai non sono gratuiti).
Sulla diminuzione della popolarità dell’iniziativa ha probabilmente influito la fine di una promozione che la CPNB ha portato avanti tra il 2001 e il 2020 con le NS, le ferrovie olandesi: l’ultimo giorno della Settimana del libro chiunque poteva viaggiare gratuitamente in treno per tutti i Paesi Bassi se aveva con sé il geschenk dell’anno. Nel 2020 l’iniziativa era stata cancellata per evitare affollamenti per via dell’epidemia da coronavirus e da allora non è stata ripristinata.