Due ufficiali dell’esercito brasiliano hanno detto che l’ex presidente Jair Bolsonaro era coinvolto nel tentativo di sovvertire l’esito delle elezioni del 2022
Due ufficiali dell’esercito brasiliano hanno dichiarato che l’ex presidente del paese, il politico di estrema destra Jair Bolsonaro, aveva presentato un piano per sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2022, che Bolsonaro aveva perso contro il candidato di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva (l’attuale presidente del Brasile).
I due ufficiali hanno reso una testimonianza alla polizia nell’ambito di un’indagine sul ruolo di Bolsonaro nell’assalto alle istituzioni brasiliane dell’8 gennaio del 2023. In quella data diverse migliaia di sostenitori di Bolsonaro assaltarono il parlamento, la Corte Suprema e l’ufficio presidenziale (il Palácio do Planalto) a Brasilia, la capitale del Brasile, per protestare contro la vittoria di Lula.
Le testimonianze dei due ufficiali erano state anticipate a inizio marzo da vari giornali e agenzie di stampa, e ora sono state confermate dalla Corte Suprema del Brasile. Marco Antonio Freire Gomes, un ex comandante dell’esercito, ha detto che dopo l’annuncio dei risultati delle presidenziali lui e altri ufficiali avevano partecipato a varie riunioni organizzate all’ultimo minuto, durante le quali Bolsonaro disse che intendeva istituire una commissione per «investigare e confermare la legittimità del processo elettorale». Secondo Freire Gomes, Bolsonaro avrebbe anche proposto di usare altri «strumenti legali», per esempio emanando un decreto per dichiarare lo stato d’assedio.
Freire Gomes ha detto di essersi opposto a qualsiasi tentativo di sovvertire l’esito dell’elezione. Bolsonaro ha sempre negato le accuse.
Alle elezioni del 2022 Lula vinse al ballottaggio con il 50,9 per cento dei voti: Bolsonaro contestò fin da subito i risultati, sostenendo senza prove che le elezioni fossero state truccate, e non partecipò alla cerimonia di insediamento di Lula, il 2 gennaio del 2023. Pochi giorni dopo i sostenitori dell’ex presidente assaltarono i palazzi delle istituzioni e li occuparono per diverse ore prima che la polizia riuscisse a riprenderne il controllo.
Lo scorso 26 febbraio a San Paolo più di centomila persone avevano partecipato a un raduno organizzato da Bolsonaro, a dimostrazione del forte sostegno di cui ancora gode ancora l’ex presidente.
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