Il processo penale contro Donald Trump che doveva iniziare il 25 marzo è stato rimandato di almeno un mese
Venerdì un giudice di New York ha rimandato di almeno 30 giorni a partire da oggi l’inizio del processo penale contro l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump a New York, spostandolo quindi dal 25 marzo almeno fino a metà aprile. La data precisa non è ancora stata comunicata.
Il processo, di competenza della procura di Manhattan, riguarda un presunto pagamento di 130mila dollari all’attrice di film porno Stormy Daniels, che Trump avrebbe fatto nel 2016 tramite la sua azienda e il suo avvocato Michael Cohen per comprare il silenzio dell’attrice su un rapporto sessuale avuto con lui una decina di anni prima.
La decisione di rinviare l’inizio delle udienze è dovuta al fatto che negli ultimi giorni sono emerse circa 100mila pagine di nuovi documenti contenenti informazioni sul caso: gli avvocati di Trump avevano chiesto un rinvio di 90 giorni per poterle studiare, mentre la procura ne aveva proposti 30, richiesta che poi è stata accolta.
Quello relativo ai pagamenti illeciti è uno dei quattro processi penali nei quali è coinvolto Trump. Presso altri tribunali è accusato di aver cercato di sovvertire l’esito delle elezioni presidenziali del 2020; di aver tentato di cambiare i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali nello stato della Georgia, sempre con l’obiettivo di ribaltarne il risultato generale; e di aver conservato alcuni documenti governativi riservati nella propria villa di Mar-a-Lago, in Florida.
Se fosse cominciato il 25 marzo, quello sui pagamenti sarebbe stato il primo processo ad arrivare alla fase delle udienze. Trump e il suo team legale stanno infatti cercando di posticipare il più possibile i processi, per fare in modo che le udienze e le eventuali condanne o assoluzioni non interferiscano con la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre.
Trump è candidato alle primarie del Partito Repubblicano, e per ora ha vinto quasi ovunque: ha già ottenuto abbastanza delegati per assicurarsi la nomina come candidato del partito alle presidenziali.