Non fate domande a Shohei Ohtani
È uno dei più grandi giocatori di baseball della sua generazione e tiene da sempre nascostissima la sua vita privata, tanto che fino a pochi giorni fa nessuno sapeva chi avesse sposato
Il giapponese Shohei Ohtani è considerato uno dei giocatori di baseball più famosi e influenti della storia recente di questo sport. Ha 29 anni e gioca nei Los Angeles Dodgers, che attualmente è una delle squadre più competitive della MLB (Major League Baseball, la lega che organizza il campionato di baseball professionistico statunitense), e per caratteristiche e stile è considerato un two-way player, ossia quel tipo di giocatore che non solo è capace sia di battere che di lanciare, ma che fa entrambe le cose con rendimenti altissimi: nel suo caso paragonabili soltanto a quelli di Babe Ruth, uno dei più importanti giocatori della storia del baseball.
A dicembre Ohtani aveva firmato con i Dodgers un contratto di 700 milioni di dollari in dieci anni, il più redditizio nella storia dello sport professionistico nordamericano. Di recente però Ohtani ha fatto parlare di sé non tanto per il suo formidabile talento, quanto per il suo matrimonio. Giornali sportivi, di gossip e generalisti hanno scritto di lui in questi giorni perché per la prima volta ha reso nota l’identità della donna con cui si è sposato da poco: una cosa che stupisce, considerata la sua fama e la difficoltà di limitare la circolazione di informazioni online, ma che è molto coerente con il personaggio.
A fine febbraio infatti Ohtani aveva annunciato sui suoi canali social di essersi sposato con una donna del suo paese d’origine, il Giappone, ma non aveva rivelato la sua identità. Ohtani aveva anche chiesto ai media di non contattare la sua famiglia o i suoi amici per ottenere informazioni sulla moglie.
L’identità della moglie di Ohtani è stata scoperta soltanto giovedì, a più di due settimane di distanza dall’annuncio, grazie a una foto postata dallo stesso giocatore in una storia di Instagram: si tratta di Mamiko Tanaka, una giocatrice di basket giapponese di 27 anni. La foto mostra la coppia davanti a un aereo diretto in Corea del Sud insieme a uno dei compagni di squadra di Ohtani, il connazionale Yoshinobu Yamamoto. Ohtani e Tanaka sono poi apparsi in un video pubblicato sui canali social dei Los Angeles Dodgers, che mostrava i giocatori e le loro famiglie mentre salivano sull’aereo.
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Per come funzionano le cose negli Stati Uniti (e più in generale nei paesi occidentali) è piuttosto irrituale che un personaggio famoso e popolare come Ohtani mantenga una riservatezza di questo tipo sulla sua vita privata: anche per questo motivo, nelle ultime settimane le speculazioni sull’identità della moglie avevano suscitato interesse e curiosità.
Un altro motivo per cui il matrimonio di Ohtani è stato ampiamente discusso e commentato dalla stampa statunitense è il fatto che molti compagni di squadra che hanno giocato con lui per anni non sapevano che dovesse sposarsi. Intervistati da Sports Illustrated, Brett Phillips e Mike Trout – che erano stati compagni di squadra di Ohtani ai Los Angeles Angels, la squadra in cui giocava prima di firmare con i Dodgers – hanno detto che non sapevano neppure che avesse una ragazza.
Non è la prima volta che Ohtani mantiene un certo riserbo sulla sua vita privata. A novembre per esempio aveva rifiutato di rivelare il nome del suo cane, che aveva mostrato in pubblico con una foto postata su Instagram.
Anche in quell’occasione, Ohtani aveva chiesto alle persone del suo staff e ai suoi amici di non rispondere a eventuali domande dei giornalisti. Sports Illustrated aveva contattato 8 persone vicine a Ohtani per scoprire il nome del cane, garantendo in tutti i casi l’anonimato, ma tutte avevano rifiutato di rispondere. Il nome del cane (Decoy) era stato poi rivelato da Ohtani lo scorso 15 dicembre, durante una conferenza stampa.
Ladies and Gentlemen, the name of Shohei Ohtani’s dog…
DECOY 🔥 pic.twitter.com/JnTY64AKLZ
— ESPN Los Angeles (@ESPNLosAngeles) December 14, 2023
A settembre Ohtani aveva rifiutato di rivelare anche il tipo di intervento chirurgico che aveva subito dopo un infortunio al gomito.
Probabilmente, l’atteggiamento di Ohtani deriva dal fatto che, come molti sportivi famosi, è esposto alle attenzioni dei media da moltissimi anni: gli esperti di settore avevano iniziato a parlare di lui come di un giocatore di enorme talento già durante gli anni del liceo, e dal 2018, quando si trasferì negli Stati Uniti, è stabilmente uno dei più amati della MLB.
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Ohtani è stato eletto esordiente dell’anno alla sua prima stagione negli Stati Uniti, due volte miglior giocatore dell’American League — una delle due leghe che formano la Major League — e uomo copertina di The Show, il videogioco che sta al baseball come FIFA (ora FC) sta al calcio. In mezzo a questi riconoscimenti ha battuto record come pochi altri nella storia: è diventato il primo giocatore a essere selezionato per l’All-Star Game sia come lanciatore di partenza sia come primo battitore, per esempio, ma anche il primo ad aver sia effettuato che ricevuto il primo lancio della stagione nella stessa partita.
Per una persona così famosa, bilanciare privacy e rapporti con la stampa è ovviamente piuttosto difficoltoso. Questa tensione era emersa soprattutto durante la cosiddetta free agency, ossia il periodo in cui un giocatore è svincolato ed è libero di accordarsi con la squadra che offre le condizioni contrattuali migliori.
La free agency di Ohtani era iniziata a settembre, e fino all’annuncio ufficiale della firma con i Dodgers dello scorso 9 dicembre nessuna testata era riuscita a contattarlo. Pochi giorni prima dell’annuncio, su ESPN il giornalista sportivo Buster Olney aveva evidenziato come il comportamento di Ohtani rappresentasse un caso quasi unico nella storia della MLB, e che la sua free agency fosse stata gestita con una certa «paranoia» dal suo staff. «Le più grandi star dello sport – Michael Jordan, Derek Jeter, Patrick Mahomes e altri – hanno capito che parlando con i media parlano ai sostenitori del loro sport: i tifosi, i clienti paganti», aveva sottolineato Olney per criticare il suo distacco nei confronti della stampa.