La Germania vuole togliere molta carta dalla burocrazia
Lo prevede una nuova proposta di legge del governo, che punta a far risparmiare circa un miliardo di euro all'anno
Il governo tedesco ha approvato un disegno di legge per ridurre la burocrazia e risparmiare così circa un miliardo di euro all’anno. Il cancelliere Olaf Scholz ha detto che la «riduzione della burocrazia è uno dei compiti più importanti del governo federale» e il ministro della Giustizia Marco Buschmann ha aggiunto che «in un momento in cui scarseggia la manodopera qualificata, non dobbiamo tenere le persone occupate con le pratiche burocratiche».
La parte più importante del progetto di legge prevede la riduzione dei termini di conservazione dei documenti contabili (copie delle fatture, degli estratti conto, ma anche delle buste paga nelle aziende) secondo il diritto commerciale e fiscale tedesco da dieci a otto anni. Questo abbasserà i costi di archiviazione legati agli spazi e allo stoccaggio, e i risparmi saranno pari a 626 milioni di euro l’anno, secondo il governo tedesco.
Saranno inoltre introdotte delle modifiche nella modalità di registrazione negli hotel. La registrazione alberghiera tramite un modulo cartaceo sarà abolita, ma solo per le persone con cittadinanza tedesca. Considerando i 129 milioni di pernottamenti turistici annuali nel paese, questa novità potrebbe far risparmiare ai cittadini un totale complessivo di quasi tre milioni di ore ogni anno. La più importante associazione alberghiera tedesca (IHA) ha accolto con favore l’eliminazione del modulo di registrazione per gli ospiti nazionali, anche se ha chiesto che l’obbligo venga abolito anche per gli ospiti stranieri.
Inoltre, in molti casi, i cosiddetti «requisiti in forma scritta» verranno ridotti a «requisiti in forma testuale»: per alcune transazioni legali, cioè, non sarà più obbligatoria la firma manuale su fogli di carta, ma saranno sufficienti delle email. Le compagnie aeree, infine, dovrebbero essere autorizzate a leggere i documenti di viaggio in formato digitale.
Spesso e per molto tempo definita da molti economisti la «locomotiva d’Europa», ossia il paese che dava una spinta propulsiva a tutta l’economia europea, la Germania sta attraversando un periodo di crisi. A metà gennaio l’ufficio nazionale di statistica del paese aveva certificato che nel 2023 l’economia tedesca si era contratta, per la prima volta da molti anni escludendo il periodo della pandemia.
Le motivazioni di queste difficoltà sono molte: rincari del costo della vita, l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’inflazione, la penalizzazione dell’industria locale dovuta a un costo dell’energia ancora troppo alto, ma anche l’eccesso di burocrazia. «La Germania ha bisogno di più dinamismo economico», ha dichiarato qualche settimana fa Buschmann, aggiungendo anche che «la riduzione della burocrazia è una componente importante, a volte ancora sottovalutata. Perché la riduzione della burocrazia è un programma di stimolo economico a costo zero».
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Numerose associazioni di imprenditori ritengono comunque che il contenuto del nuovo progetto di legge non sia abbastanza ambizioso, e al di sotto delle aspettative. E ritengono che ci siano margini di miglioramento soprattutto per quanto riguarda la trasformazione digitale nel settore pubblico. Ma il ministro dell’Economia Robert Habeck, dei Verdi, ha affermato che il progetto di legge rappresenta un passo nella giusta direzione. E Buschmann ha risposto alle critiche con una metafora: «È un po’ come accumulare grasso sulla pancia nel corso degli anni. Non puoi liberartene da un giorno all’altro premendo un bottone».