L’importanza degli aerei da guerra F-16 per l’Ucraina
Il governo ucraino li chiedeva da tempo ai paesi occidentali: secondo il New York Times da luglio potrebbero cominciare a essere usati nella guerra contro la Russia, con conseguenze rilevanti
di Davide Maria De Luca
Questa settimana il New York Times ha scritto che a partire da luglio l’aviazione dell’Ucraina potrebbe cominciare a utilizzare nella guerra contro la Russia i caccia F-16 forniti dai paesi occidentali. La notizia, ritenuta piuttosto affidabile, era molto attesa: il governo ucraino chiede aerei da guerra praticamente dall’inizio dell’invasione russa, e tra i vari paesi occidentali la possibilità di consegnare all’Ucraina gli F-16 è stata fonte di grosso dibattito.
Alla fine, a metà dell’anno scorso, gli Stati Uniti (che producono gli F-16) avevano acconsentito al loro invio in Ucraina, ma si era detto che prima che l’Ucraina potesse davvero utilizzarli sul campo di battaglia sarebbero dovuti passare mesi: sia per consentire la consegna fisica degli aerei all’aviazione ucraina sia per addestrare i piloti all’utilizzo dei nuovi mezzi. La notizia del New York Times è che i primi aerei dovrebbero essere operativi a luglio.
Il loro impiego potrebbe avere alcune conseguenze sulla guerra, anche se molto dipenderà dal numero di mezzi pronti e dal modo in cui saranno utilizzati.
Gli F-16
Progettati negli anni Settanta, prodotti negli anni Ottanta e da allora costantemente aggiornati, gli F-16 sono moderni caccia multiruolo, cioè in grado sia di ingaggiare bersagli aerei sia di bombardare obiettivi a terra. In gergo sono definiti aerei di “quarta generazione”, cioè soltanto un gradino meno avanzati della “quinta generazione”, costituita dai caccia invisibili ai radar come gli F-35.
Gli F-16 sono superiori da ogni punto di vista al più avanzato aereo attualmente a disposizione dell’aviazione ucraina, il Mig-29 di fabbricazione sovietica. Progettati nella stessa epoca, i velivoli ucraini non hanno i numerosi aggiornamenti ricevuti dagli F-16 e ora sono vulnerabili ai più moderni caccia sovietici, i Su-35 che sono utilizzati dalla Russia. In un’intervista data alla BBC lo scorso maggio, i piloti ucraini hanno raccontato che gli aerei russi sono in grado di avvistare i loro aerei e lanciare contro di loro missili ancora prima di essere individuati a loro volta. In queste circostanze, i piloti ucraini devono essere avvertiti a voce dai controllori dei radar a terra della minaccia e non hanno altra scelta se non quella di abbandonare la missione.
Oltre ai sensori più moderni, gli F-16 hanno anche il vantaggio di potere utilizzare tutti gli armamenti dell’aviazione NATO, più efficienti e più facili da reperire rispetto a quelli attualmente utilizzati dall’aviazione ucraina, che sono in buona parte residui dell’epoca sovietica.
I limiti
Gli F-16 hanno anche alcune limitazioni che ne ridurranno l’impatto sulla guerra. Le prime sono relative alle loro caratteristiche tecniche. Come ha ricordato una recente analisi del centro studi Council on Foreign Relations: «I comandanti ucraini che pianificheranno le operazioni con gli F-16 dovranno preoccuparsi dei pericoli rappresentati dai detriti sulle piste di decollo. Visto che gli F-16 hanno un solo motore – a differenza dei due dei Mig-29 e Su-27 – sono particolarmente vulnerabili ai danni causati da piste di decollo consunte o sporche. Gli F-16 non sono progettati per operare da piste danneggiate o improvvisate».
Queste considerazioni sono particolarmente importanti, visto che una parte considerevole dell’aviazione ucraina opera proprio da basi improvvisate per sfuggire ai bombardamenti russi. Le basi aeree che saranno utilizzate dagli F-16 saranno con ogni probabilità facilmente identificabili dall’intelligence russa e avranno bisogno di essere accuratamente difese.
L’altro grosso limite degli F-16 è costituito dal loro numero. Inizialmente l’Ucraina riceverà 6 caccia, l’addestramento per dodici piloti e di circa cinquanta tecnici addetti alla manutenzione a terra. Danimarca, Norvegia, Belgio e Paesi Bassi hanno promesso la consegna di altri 33 aerei e si calcola che in tutto gli alleati si siano impegnati a fornire un totale di 60 velivoli. Non è chiaro però quando terminerà l’addestramento dei relativi piloti e del resto del personale di terra. Ci vorranno probabilmente anni.
Sono numeri insufficienti per avere un impatto significativo sull’attuale andamento della guerra aerea. Prima dell’invasione, l’aviazione ucraina disponeva di circa un centinaio di aerei da combattimento e probabilmente al momento è in grado di farne volare un numero non troppo inferiore (parte delle perdite subite è stata sostituita dai caccia di fabbricazione sovietica donati da Polonia e altri paesi).
D’altro canto, la Russia sulla carta può schierare oltre mille aerei da combattimento e, realisticamente, ne impiega in Ucraina diverse centinaia. Questa situazione, unita all’efficacia delle difese antiaeree russe, rende complicato per qualche decina di aerei avere un effetto radicale sui combattimenti in corso.
A cosa servono quindi?
Anche se difficilmente saranno in grado di determinare da soli l’andamento della guerra, gli esperti di aviazione hanno indicato alcune funzioni importanti che gli F-16 potranno svolgere. Una delle principali è la loro capacità di contribuire all’intercettazione dei missili che la Russia utilizza per colpire le città ucraine, fornendo un prezioso aiuto alle difese aeree ucraine, sempre più a corto di missili.
Grazie ai loro moderni sensori, gli F-16 possono “agganciare” (come si dice in gergo) i missili da crociera russi e colpirli con i loro missili aria-aria (cioè missili lanciati da un aereo per colpire un obiettivo in volo). Si tratta di un metodo efficiente e soprattutto economico per difendere lo spazio aereo ucraino.
I missili terra-aria (cioè quelli lanciati da terra per colpire un obiettivo in volo) sono molto più complicati e costosi, poiché per colpire il loro bersaglio hanno bisogno di raggiungere grandi velocità e percorrere ampie distanze. I missili aria-aria, invece, vengono lanciati da aerei in grado di avvicinarsi notevolmente ai loro bersagli e che, al momento del lancio, stanno già viaggiando ad alta velocità.
I paesi NATO possiedono ampie riserve di missili aria-aria che possono essere utilizzati dagli F-16, mentre le loro scorte di missili terra-aria sono sempre più ridotte.
Gli F-16 sono anche in grado di svolgere in maniera più efficiente missioni che l’aviazione ucraina è già in grado di compiere anche se con qualche difficoltà, come la soppressione delle difese aeree russe utilizzando missili anti-radar e funzioni di pattugliamento aereo.
Ma l’importanza principale degli F-16, sono concordi gli esperti, è quella a lungo termine. Se l’Ucraina è destinata a rimanere un paese indipendente e con una moderna aviazione militare, avrà bisogno di sostituire i suoi caccia di epoca sovietica con nuovi aerei NATO. Questo percorso richiederà anni e grandi investimenti, di cui la consegna dei primi aerei è soltanto l’inizio.