I primi passaporti consegnati da Poste Italiane
In provincia di Bologna è partito il progetto sperimentale con cui nei piccoli comuni si potrà chiedere il documento direttamente all’ufficio postale, evitando le questure ingolfate
Sono arrivati i primi passaporti rilasciati tramite il progetto Polis, un progetto di Poste Italiane per gestire tra le altre cose la richiesta e la consegna dei passaporti negli uffici postali dei comuni con meno di 15mila abitanti senza passare dalla questura. Il progetto è partito da poco in via sperimentale in due comuni della provincia di Bologna, San Pietro in Casale e Dozza: sarà poi gradualmente esteso a tutti gli uffici postali dei 7mila comuni sotto i 15mila abitanti (in totale i comuni italiani sono poco più di 7.900).
Mercoledì, in audizione in commissione Trasporti alla Camera, l’amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante ha detto che in questi due comuni sono stati consegnati «i primi dieci passaporti pilota», di cui nove sono stati consegnati direttamente a casa.
Il progetto era stato presentato da Poste Italiane a ottobre per far fronte alle enormi lentezze delle questure nel rilasciare i passaporti, causate dall’aumento delle richieste dopo la fine della pandemia: in molte città italiane, soprattutto quelle più popolose, è diventato praticamente impossibile prendere appuntamento per il rilascio del passaporto in tempi brevi, per ottenerlo servono anche vari mesi. Il governo ha provato a risolvere aumentando il numero di sportelli nelle questure, allungando gli orari di apertura degli uffici e potenziando il personale e l’organizzazione di aperture straordinarie (gli “open day”). Ma il problema è rimasto e l’emergenza si è di fatto trasformata in normalità.
Vista la situazione, Polis era stata un’iniziativa ben accolta dall’opinione pubblica, anche perché i comuni con meno di 15mila abitanti avevano già sperimentato il successo di un progetto simile: dallo scorso anno gli uffici postali hanno iniziato a funzionare come alternativa agli sportelli INPS per l’erogazione dei servizi.
Polis sarebbe dovuto partire a dicembre, ma ci sono stati dei ritardi e la fase sperimentale è cominciata solo a inizio marzo. Il progetto è finanziato con 800 milioni del fondo complementare al PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e circa 320 invece di Poste Italiane. È il risultato di una convenzione tra Poste Italiane, ministero dell’Interno e ministero delle Imprese e del Made in Italy, che incarica gli uffici postali dei piccoli comuni di gestire tutto il processo di richiesta o rinnovo del passaporto, dalla pratica iniziale alla consegna.
La richiesta segue lo stesso procedimento della questura: bisogna presentare un documento di identità, il codice fiscale, e due fotografie; bisogna anche pagare un bollettino postale da 42,5 euro (che a questo punto si potrà pagare direttamente nell’ufficio in cui si fa la richiesta) e una marca da bollo da 73,5 euro. Se si fa richiesta per il rinnovo si dovrà consegnare anche il vecchio passaporto, oppure la copia della denuncia di smarrimento o furto. Saranno gli uffici postali a gestire anche la raccolta delle impronte digitali e a consegnare il passaporto direttamente a casa del richiedente.
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