L’unico comune italiano disposto a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari si è tirato indietro
La giunta comunale di Trino Vercellese, in provincia di Vercelli, ha approvato una delibera per ritirare la candidatura – l’unica – a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. La candidatura era stata proposta nei mesi scorsi dal sindaco Daniele Pane, approvata il 12 gennaio scorso e fin da subito contestata da molti abitanti e dai comuni vicini. La possibilità di autocandidarsi era stata concessa dal governo lo scorso dicembre perché nonostante il lungo lavoro di selezione non è stato ancora trovato un posto adatto a costruire il deposito nazionale.
Della necessità di avere un unico grande deposito per stoccare le scorie nucleari italiane si discute da anni. Lo scorso 13 dicembre il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica aveva pubblicato la carta delle aree idonee (CNAPI), 51 aree che rispettano i criteri di sicurezza indispensabili per costruire un deposito a prova di calamità naturali. Prima c’era stata la carta delle aree “potenzialmente idonee” e prima ancora costosi studi durati anni e portati avanti dalla Sogin, la società di Stato che ha il compito di smantellare gli impianti nucleari e gestire i rifiuti radioattivi.
Nella carta delle aree idonee non c’era Trino Vercellese, dove tuttavia dalla fine degli anni Sessanta vengono stoccate scorie nucleari nei depositi della vecchia centrale nucleare “Enrico Fermi” ancora in fase di dismissione. Trino Vercellese era stato escluso per la vicinanza della centrale al fiume Po, considerato un rischio in caso di esondazioni. Il sindaco Daniele Pane sosteneva però che sarebbe stato meglio avere un deposito nuovo invece che depositi temporanei precari e insicuri, e che il deposito avrebbe portato tra le altre cose notevoli benefici economici e posti di lavoro.
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All’autocandidatura si erano opposte prima diverse associazioni ambientaliste, poi alcune istituzioni come i comuni vicini (alcuni dei quali amministrati dal centrodestra, come Trino Vercellese), la provincia di Alessandria e di Vercelli. Nelle ultime settimane diverse amministrazioni avevano annunciato di voler presentare un ricorso al tribunale amministrativo regionale (TAR) contro l’autocandidatura di Trino Vercellese. Le pressioni ricevute hanno infine convinto il comune a ritirare la disponibilità.