C’è stata un’«incursione» in Russia di uomini armati provenienti dall’Ucraina
Come in altre occasioni non è ancora chiaro cosa sia successo, e si parla di un gruppo di nazionalisti russi contrari a Putin
Nella notte tra lunedì e martedì alcuni gruppi di uomini armati sono entrati in Russia dal confine con l’Ucraina, con un’incursione che ha provocato una serie di accuse reciproche e una certa confusione. Il governo russo ha accusato alcuni «gruppi terroristici ucraini» di aver tentato di invadere il proprio territorio; il governo ucraino ha smentito; l’incursione è stata rivendicata da un gruppo paramilitare di cittadini russi che dice di opporsi al regime di Vladimir Putin, con video condivisi online che al momento è impossibile verificare in modo indipendente.
Non è chiara nemmeno la dimensione e l’entità dell’incursione. Il gruppo paramilitare che l’ha rivendicata, la Legione “Libertà alla Russia”, sostiene di aver preso il controllo di Tyotkino, piccolo paese della regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina, e di aver distrutto un carro armato russo. Il gruppo lo ha detto con un video pubblicato su Telegram in cui si vedono alcuni soldati che corrono in un campo.
Il governo russo sostiene invece di aver respinto una incursione di soldati ucraini e di aver costretto gli uomini armati al ritiro: ha aggiunto che la Russia sarebbe stata attaccata da tre punti di diversi, con mezzi corazzati e carri armati, e che nelle ore successive, sempre nella stessa zona, sarebbero stati compiuti altri attacchi, sempre da ucraini (anche questi ultimi sarebbero stati respinti).
L’esercito ucraino ha sostenuto di non avere nulla a che fare con gli uomini armati, che ha descritto come volontari russi che combattono per l’Ucraina. Non è chiaro come i gruppi siano entrati in possesso delle armi: vari analisti ritengono piuttosto credibile l’ipotesi che l’incursione sia stata in qualche modo sostenuta dall’esercito ucraino.
La Legione “Libertà alla Russia” dice di aver compiuto l’incursione insieme ad altri due gruppi militari, il Corpo dei volontari russi e il Battaglione siberiano. Sono altri due gruppi composti da cittadini russi che si oppongono a Putin, e in passato hanno rivendicato altre operazioni simili a quella di lunedì notte. Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina attacchi di questo tipo sono stati compiuti in modo sporadico, ogni volta con molta confusione tra rivendicazioni e accuse reciproche.
Alexei Baranovsky, portavoce della Legione “Libertà alla Russia”, ha detto a Reuters che lo scopo dell’incursione era costringere la Russia a richiamare soldati per difendere l’area, alleggerendo così la pressione militare russa sull’Ucraina orientale. Ha aggiunto che «questo è solo il primo giorno», e citando le prossime elezioni presidenziali russe, che si terranno dal 15 al 17 marzo, ha detto che «le cose più interessanti devono ancora venire», alludendo quindi alla possibilità di nuovi attacchi.
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