Il vero vincitore delle elezioni in Portogallo è Chega
Il partito di estrema destra guidato da André Ventura è arrivato terzo con poco più del 18 per cento dei voti, raddoppiando il risultato del 2022
I risultati delle elezioni legislative in Portogallo, al di là del testa a testa tra il Partito Socialista (centrosinistra) e Alleanza Democratica (la coalizione di centrodestra guidata dal Partito Socialdemocratico, PSD), dicono che il partito di estrema destra Chega è arrivato al terzo posto con poco più del 18 per cento, raddoppiando il risultato del 2022 e ottenendo 48 seggi al parlamento. I giornali portoghesi stanno scrivendo che Chega è stato «il grande vincitore» delle elezioni di domenica, che probabilmente porteranno alla formazione del parlamento più frammentato della storia del paese. Con questi risultati formare un governo non sarà semplice.
Chega, che in portoghese significa “Basta”, è un partito nazionalista, populista, euroscettico e ultraconservatore fondato nel 2019 da André Ventura, che prima di fare politica era diventato piuttosto famoso come commentatore di calcio. Chega si presentò per la prima volta alle elezioni in occasione delle europee del 2019, quando insieme ad altri partiti ottenne l’1,6 per cento dei voti e nessun seggio. Alle legislative portoghesi dello stesso anno prese l’1,3 per cento e l’unico seggio guadagnato fu assegnato a Ventura, eletto nella circoscrizione di Lisbona. Nel 2022 il partito passò al 7,3 per cento (e a 12 seggi).
Nel tempo Chega, che ora ha preso più di un milione di voti, è riuscito non solo a crescere, ma anche a strutturarsi a livello nazionale: alle elezioni di domenica, infatti, i numeri ottenuti sono risultati omogenei su tutto il territorio nazionale. Il miglior risultato Chega l’ha comunque ottenuto in un distretto del sud del paese, quello di Faro, dove è arrivato al 27,19 per cento.
Commentando i propri risultati sommati a quelli di Alleanza Democratica (AD) e di Iniciativa Liberal (IL), partito di centrodestra arrivato quarto con 8 seggi, André Ventura ha festeggiato dicendo che «questa notte passerà alla storia in Portogallo, per un motivo: questa è la notte in cui è finito il bipartitismo di questo paese». Ventura ha anche detto che il suo partito «tra sei mesi, uno o due anni vincerà effettivamente le elezioni», e che «i portoghesi hanno dato la maggioranza ai conservatori». Sarebbe dunque da «irresponsabili», ha concluso, «non formare ora un governo di destra».
L’obiettivo di Chega è infatti fare pressione sulla destra tradizionale per entrare in un futuro nuovo governo. Prima del voto, Montenegro, del Partito Socialdemocratico, aveva escluso qualsiasi coalizione che includesse Chega, ma dopo otto anni all’opposizione e visti i risultati delle legislative resta da vedere se il centrodestra manterrà un impegno di questo tipo. In alternativa PS e PSD potrebbero decidere di sostenersi a vicenda isolando il partito di André Ventura, ma anche questo scenario sembra essere complicato. Durante la campagna elettorale il leader dei Socialisti Nuno Santos aveva poi annunciato che per impedire l’arrivo di Chega al governo non si sarebbe opposto a un ipotetico futuro governo di minoranza di centrodestra. La situazione è insomma di grande incertezza.
Un altro dato certo delle elezioni è che l’appello al «voto utile» fatto nelle scorse settimane dai principali partiti che fino ad ora avevano governato il paese non è stato accolto dai cittadini e dalle cittadine portoghesi. «Il risultato dimostra che i portoghesi non hanno risposto all’appello per un voto utile e hanno deciso di votare con sincerità: abbiamo il parlamento più frammentato di sempre e dobbiamo tornare al 1985 per avere un’elezione in cui PS e PSD insieme avevano meno del 64 per cento», ha commentato la politologa Marina Costa Lobo.
In Portogallo, a differenza che in molti stati europei, l’estrema destra non era riuscita finora ad avere un grande impatto. Ma le elezioni anticipate – annunciate a inizio novembre dopo le dimissioni del primo ministro uscente, il Socialista António Costa, in seguito alla notizia del suo coinvolgimento in un’indagine per corruzione – si sono tenute in un momento di malcontento verso i principali partiti di centrosinistra e di centrodestra, causato soprattutto da diversi scandali per corruzione. La crisi immobiliare, gli stipendi bassi e i servizi sanitari pubblici inaffidabili sono altre questioni che sembrano avere favorito l’estrema destra.
Per la campagna elettorale Chega si è ispirato all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di fatto candidato per i Repubblicani anche per le prossime presidenziali, all’ex presidente di estrema destra del Brasile Jair Bolsonaro e alla francese Marine Le Pen. Chega si è rivolto soprattutto agli elettori più giovani usando molto i social media e diffondendo anche molta disinformazione, soprattutto sulla questione delle persone migranti.
Chega ha posizioni dure nei confronti di quella che definisce “immigrazione clandestina”, propone un rafforzamento dei controlli alle frontiere, l’espulsione delle persone migranti con precedenti penali o di coloro che sono economicamente inattivi. Ha poi fatto del contrasto alla corruzione uno dei suoi temi principali, parla spesso di criminalità, decoro, sicurezza, di riduzione delle tasse e denuncia l’eccesso di personale nella pubblica amministrazione e l’eccessivo peso della burocrazia. Vuole rafforzare le forze di polizia portoghesi (ha proposto pene detentive da due a cinque anni per coloro che filmano la polizia), difende l’ergastolo, la pena di morte e la castrazione chimica per gli stupratori recidivi.
Il partito dice infine di essere un forte sostenitore della “civiltà occidentale” e si è espresso spesso contro l’Islam e contro le persone di etnia rom (Ventura è stato anche più volte multato dalla commissione portoghese per l’Uguaglianza e contro la Discriminazione razziale per i suoi commenti).
Ventura ha parlato in diverse occasioni della «sostituzione etnica», una nota teoria del complotto razzista e molto usata dall’estrema destra internazionale secondo cui esisterebbe una cospirazione globale per sostituire i bianchi con persone di altre etnie. Ha sostenuto anche che sia in corso un complotto per distruggere la civiltà europea imponendo una cultura pro-LGBTQ+ alla società, e ha citato più volte l’esistenza della cosiddetta “ideologia gender”, un presunto complotto per la distruzione della cosiddetta famiglia tradizionale e per confondere la sessualità dei bambini e delle bambine.
Negli ultimi anni diversi esponenti di Chega sono finiti sulle prime pagine dei giornali portoghesi per le loro posizioni molto controverse: sono stati accusati di aver fatto il saluto nazista e criticati per aver proposto di rimuovere le ovaie alle donne che hanno abortito. Il partito è stato inoltre contestato per aver riutilizzato il motto del dittatore portoghese António de Oliveira Salazar, cioè “Deus, Pátria, Família” (Dio, Patria, Famiglia) e per avere al suo interno dei diretti sostenitori dello stesso Salazar.
La posizione di Chega sull’Unione Europea viene definita euroscettica. Il partito pensa che il Portogallo dovrebbe avere maggiori margini di manovra rispetto all’Unione e sostiene l’idea di «un’Europa di nazioni sovrane» unite dalle «comuni radici greco-romane e giudaico-cristiane».