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  • Domenica 10 marzo 2024

Perché Israele ha costruito una strada che divide in due la Striscia di Gaza?

Dice che servirà per facilitare le operazioni militari, ma alcuni temono che verrà usata per mantenere il controllo della Striscia anche dopo la fine della guerra

Un fermoimmagine dal servizio dell'emittente televisiva israeliana Channel 14 sulla costruzione della strada pubblicato a febbraio (YouTube / @now14)
Un fermoimmagine dal servizio dell'emittente televisiva israeliana Channel 14 sulla costruzione della strada pubblicato a febbraio (YouTube / @now14)
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Questa settimana l’esercito israeliano ha terminato la creazione di una nuova strada che attraversa da est a ovest la parte settentrionale della Striscia di Gaza, dove da cinque mesi è in corso una guerra tra Israele e il gruppo radicale palestinese Hamas. La possibilità che Israele stesse costruendo una strada che divide la Striscia di Gaza in due parti, allargando strade già esistenti e collegandole con nuovi tratti, era nota da diversi mesi: è diventata una certezza nelle ultime settimane di febbraio, quando è stata costruita la maggior parte dei nuovi tratti. Alcune immagini satellitari diffuse il 6 marzo dalla società statunitense Planet Labs mostrano che i lavori hanno raggiunto il mare: la strada, lunga poco meno di 7 chilometri, parte da Be’eri, un kibbutz israeliano vicino al confine con la Striscia di Gaza, e attraversa tutta la Striscia fino ad arrivare al mar Mediterraneo. È stata costruita pochi chilometri a sud della città di Gaza, la più grande della Striscia, e in sostanza separa il nord dal resto della Striscia di Gaza.

L’esercito israeliano ha detto a diversi giornali che la strada serve per avere un «punto d’appoggio operativo» e a facilitare il movimento di truppe e attrezzature nell’area. È infatti molto più larga delle strade che ci sono nella zona e permette il passaggio di mezzi militari pesanti. Si incrocia inoltre con le due principali strade della Striscia, Salah al-Din e al-Rashid, che la attraversano da nord a sud. In diversi però credono che la sua costruzione faccia parte del piano di Israele per rimanere a tempo indeterminato nella Striscia di Gaza. Questa ipotesi si basa su diverse dichiarazioni di membri del governo e dell’esercito israeliani.

I lavori di costruzione della strada erano iniziati già alla fine di ottobre del 2023, ma hanno ricevuto una crescente attenzione nelle ultime settimane perché stavano terminando. BBC News ha fatto un confronto delle immagini satellitari di questi giorni con quelle precedenti all’inizio dei lavori: è emerso che l’esercito israeliano ha costruito oltre 5 chilometri di nuovi tratti stradali per unire strade precedentemente non collegate, che sono state inoltre allargate. Nonostante si tratti di un’area meno densamente popolata di altre, le immagini mostrano che per costruire questi nuovi tratti sono stati demoliti diversi edifici civili, che sembrano essere principalmente magazzini e condomini.

Un video condiviso su TikTok, geolocalizzato e verificato da CNN, sembra mostrare la distruzione di un edificio che potrebbe essere l’Ospedale dell’amicizia turco-palestinese, che si trova proprio in quell’area e che non era più in attività già da novembre. Il video era stato postato da un soldato israeliano il 22 febbraio ed era stato poi cancellato. L’esercito israeliano ha detto a CNN che sotto all’ospedale si trovava una rete di tunnel utilizzata da Hamas, che per questo è stata distrutta.

In queste settimane comunque l’esercito israeliano sta già demolendo migliaia di edifici civili anche lungo il confine fra la Striscia di Gaza e Israele, dove sta creando una “zona cuscinetto” che dovrebbe essere larga circa un chilometro.

Il generale in pensione Jacob Nagel, ex capo del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ed ex consigliere per la sicurezza del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha detto alla divisione araba di BBC che la strada che attraversa la Striscia «aiuterà Israele a entrare e uscire», «perché Israele avrà la totale difesa, sicurezza e responsabilità di Gaza». Anche lui l’ha descritta come «una strada che divide la parte settentrionale da quella meridionale».

A febbraio l’esercito israeliano ha permesso a un giornalista dell’emittente televisiva israeliana Channel 14 di visitare alcune parti del percorso e filmarne i lavori. Nel reportage si vedono diversi escavatori e veicoli per la costruzione di strade al lavoro e viene intervistato il tenente colonnello Shimon Orkabi. Nell’intervista Orkabi chiama la strada “corridoio di Netzarim”, come l’insediamento israeliano di Netzarim, costruito nella Striscia di Gaza nel 1972 e abbandonato nel 2005 per via del ritiro unilaterale di Israele dalla Striscia.

Orkabi ha spiegato che la strada crea un «cuscinetto» fra il nord e il resto della Striscia, che permetterà di «proteggere l’area, dare la possibilità di fare incursioni dove si trova il nemico, evitare uno spostamento da sud a nord e controllare la zona in modo molto preciso».

Secondo diversi esperti sentiti da BBC e CNN la creazione della strada potrebbe essere anche un modo per impedire alle persone palestinesi di tornare a vivere nel nord della Striscia, o comunque di poter controllare attentamente chi lasciar passare. Questa possibilità sembra in linea con il piano per la Striscia di Gaza presentato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a fine febbraio, che prevede che dopo la fine della guerra l’esercito israeliano mantenga una «libertà illimitata» di continuare a operare dentro la Striscia ogni volta che ci saranno rischi per la sicurezza di Israele. Questo piano contraddice direttamente le posizioni di vari paesi alleati di Israele o interessati alla situazione, fra cui anche gli Stati Uniti.

– Leggi anche: Il piano di Netanyahu per la Striscia di Gaza prevede una «libertà illimitata» per l’esercito