Cinque palestinesi sono stati uccisi da un carico di aiuti umanitari paracadutato nella Striscia di Gaza
Il governo della Striscia e un testimone oculare hanno detto che è successo perché un paracadute non si è aperto: al momento non è chiaro quale paese li avesse inviati
Secondo il ministero della Salute della Striscia di Gaza, venerdì un carico di aiuti umanitari che era stato paracadutato nel nord della Striscia ha colpito diversi palestinesi, uccidendo cinque persone, dopo che almeno uno dei paracadute che reggevano gli aiuti non si è aperto come avrebbe dovuto. Il ministero della Salute ha confermato la notizia dopo che un testimone oculare l’aveva riferita alla tv statunitense CBS. Ci sono anche diverse persone ferite.
La zona in cui è arrivato il carico di aiuti è quella del campo profughi al Shati, a nord della città di Gaza, che era la più grande e abitata di tutta la Striscia ma che in questi mesi si è molto svuotata per via dell’invasione di terra dell’esercito israeliano. Molte persone si erano radunate nella zona in cui stavano atterrando gli aiuti, e alcune di loro sono state colpite mentre aspettavano. Anche un medico che lavora nell’ospedale al Shifa, il più grande della città di Gaza, ha detto all’agenzia di stampa AFP che cinque persone sono morte colpite da un carico di aiuti umanitari.
Nella Striscia di Gaza è in corso da mesi una guerra tra Israele e il gruppo armato radicale palestinese Hamas. È cominciata dopo i violenti attacchi compiuti da Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre 2023: da allora l’esercito israeliano ha assediato, bombardato e poi invaso la Striscia di Gaza, dove vivono oltre 2 milioni di civili a cui al momento manca praticamente qualsiasi bene di prima necessità per vivere, e la cui sopravvivenza si sta reggendo in maniera precaria soprattutto sugli aiuti umanitari inviati da altri paesi.
Nelle ultime settimane è molto aumentata la quantità di aiuti umanitari che vengono mandati nella Striscia di Gaza per via aerea con i paracadute, soprattutto perché hanno iniziato a farlo il Regno Unito e gli Stati Uniti. Ma limitati carichi di aiuti sono stati consegnati in questo modo da vari paesi, principalmente la Giordania e poi anche Francia, Belgio, Paesi Bassi, Egitto ed Emirati Arabi Uniti. Al momento non è chiaro di quale paese fosse il carico di aiuti che ha ucciso le cinque persone.
Gli aiuti vengono paracadutati soprattutto nel nord della Striscia, dove in questi mesi ne sono arrivati molti meno perché la zona è molto pericolosa e sostanzialmente irraggiungibile via terra, a causa dei continui attacchi dell’esercito israeliano. L’altra ragione per decidere di paracadutarli invece di consegnarli con i camion è che Israele sta imponendo molte limitazioni all’ingresso nella Striscia di Gaza di aiuti umanitari via terra, soprattutto con lunghi controlli ai convogli. Gli unici due varchi da cui possono entrare gli aiuti umanitari con i camion sono quelli di Rafah (al confine con l’Egitto) e Kerem Shalom (al confine con Israele), e Israele controlla tutto quello che entra da entrambi.
I lanci di aiuti dagli aerei solitamente sono considerati un’ultima risorsa, quando tutte le altre possibilità sono impraticabili. Ogni aereo può portare il carico di due o tre camion, ma consuma molto più carburante e richiede molto più personale: secondo i critici sono risorse che potrebbero essere usate per consegnare maggiori quantità di aiuti via terra. Da quando gli Stati Uniti hanno iniziato a inviare aiuti in questo modo l’argomento è diventato molto discusso: diverse organizzazioni umanitarie hanno criticato gli Stati Uniti per aver in pratica accettato le limitazioni imposte da Israele alla consegna di aiuti via terra, e per non aver usato la loro influenza come suo principale alleato e fornitore di armi, per provare ad aumentare le consegne via terra.
Dopo aver dato notizia della morte dei cinque palestinesi colpiti dal carico di aiuti anche il governo della Striscia di Gaza, cioè Hamas, ha criticato fortemente questa modalità di consegna.