Il partito del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha raggiunto un accordo sull’amnistia con gli indipendentisti catalani
Giovedì il Partito socialista operaio spagnolo (Psoe, a cui appartiene l’attuale primo ministro spagnolo Pedro Sánchez) ha annunciato di aver trovato un nuovo accordo con i partiti indipendentisti catalani Junts per Catalunya e Sinistra repubblicana di Catalogna per una legge che conceda l’amnistia ai leader indipendentisti catalani che negli scorsi anni sono stati incriminati o hanno subìto procedimenti giudiziari per le loro azioni a favore dell’indipendenza, soprattutto dopo il referendum illegale per l’indipendenza dell’ottobre 2017 ma anche in altri casi, come per esempio un referendum analogo fatto nel 2014.
L’amnistia è l’elemento principale dell’accordo di governo fatto a novembre tra il Partito socialista di Sánchez e Junts per Catalunya, i cui voti sono stati fondamentali per consentire a Sánchez di ottenere un nuovo mandato e per approvare ogni legge in parlamento. A gennaio i vari partiti che sostengono il governo avevano trovato un primo accordo per approvare una legge sull’amnistia – tra l’altro molto divisiva tra gli elettori spagnoli – ma all’ultimo momento Junts aveva deciso di votare contro la legge perché durante il dibattito parlamentare il Psoe aveva respinto tutti gli emendamenti proposti all’ultimo dal partito catalano.
Il testo della nuova legge non è ancora stato reso pubblico, ma secondo l’annuncio dovrebbe contenere diversi emendamenti che a gennaio non erano stati approvati, e che servono a rendere ancora più ampia e sicura l’amnistia per le più di trecento persone coinvolte. Nel comunicato si legge anche che la nuova norma è «pienamente in linea con la Costituzione, con la legge e la giurisprudenza europea e con i migliori standard europei e internazionali».
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