And the Oscar forse goes to

Le previsioni sui film che potrebbero vincere i premi più importanti di Hollywood, a leggere in giro

("Oppenheimer", 2023)
("Oppenheimer", 2023)
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Nella notte tra domenica e lunedì si terrà la 96esima cerimonia di premiazione degli Oscar, i premi più importanti del cinema statunitense, che vengono assegnati ogni anno sulla base dei voti dei circa diecimila addetti ai lavori del mondo del cinema che fanno parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’ente che organizza la manifestazione.

Negli scorsi anni diversi commentatori avevano evidenziato come gli Oscar avessero perso parte della loro storica rilevanza, finendo per essere seguiti da sempre meno persone. Quest’anno la percezione è un po’ diversa: la cerimonia sembra più attesa e in generale arriva dopo mesi molto positivi per il cinema, iniziati in parte grazie al fenomeno soprannominato “Barbenheimer” (l’enorme attenzione riservata ai due film più attesi dell’estate, Barbie e Oppenheimer), che ha portato al cinema moltissime persone (anche quelle che non ci vanno spesso) e risollevato il settore dalla crisi provocata dalla pandemia da coronavirus.

Più in generale molti dei film che concorrono per il premio al miglior film, come BarbieOppenheimerLa zona d’interesseAnatomia di una caduta Povere creature!, hanno registrato degli ottimi risultati in termini di incassi, ed è raro che accada con un numero così alto di opere candidate nella stessa categoria. A questo proposito Bill Kramer, CEO dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, ha detto che è stato «un anno straordinario per il cinema in generale», e che «la nostra forma d’arte non è mai stata così rilevante».

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La maggior parte dei film candidati nelle 23 categorie sono in genere stati accolti molto favorevolmente dal pubblico e dalla critica. Ed è stato sottolineato come il numero di film in gara caratterizzati da una forte componente autoriale sia decisamente più consistente rispetto alle scorse edizioni. I due esempi più citati in questo senso sono tra l’altro europei: La zona d’interesse e Anatomia di una caduta, apprezzati soprattutto per l’originalità delle loro sceneggiature.

Come su tutti gli eventi di questo tipo, sugli Oscar si possono fare scommesse e ci sono agenzie che dedicano molti sforzi e ricerche per stabilire le cosiddette quote, cioè gli indicatori della probabilità che un dato evento si verifichi, e quindi che un determinato film o attore vinca il premio in questione. Sono espressi con un numero: più è vicino all’1, più è probabile che avvenga: un candidato la cui vittoria è quotata 1,1 è molto probabile che vinca, mentre una quota per esempio a 50 corrisponde a un vincitore molto improbabile.

Storicamente, chi vuole fare previsioni il più possibile attendibili sui possibili vincitori degli Oscar tiene a mente due cose: i risultati dei premi cinematografici che li precedono (soprattutto quelli assegnati dalle grandi e influenti associazioni di produttori, registi, attori e sceneggiatori) e cosa è successo negli anni passati (quando i film erano diversi, ma i votanti più o meno gli stessi). E chi ne ha la possibilità, per esempio i giornalisti di cinema americani, prova a parlare con quanti più membri possibili dell’Academy, o con persone che si occupano delle campagne promozionali con cui ogni film cerca di farsi guardare, di piacere e di farsi votare. Alla luce di questi indicatori – che comunque hanno un grosso margine d’errore – ci sono delle categorie in cui il vincitore è dato quasi per scontato, altre molto meno. Anche se ogni anno poi finiscono per esserci risultati inaspettati.

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Miglior film
Quello per il miglior film è il premio più importante e solitamente è anche quello che non dovrebbe riservare particolari sorprese. In questa categoria il candidato principale alla vittoria finale è Oppenheimer, film diretto da Christopher Nolan e dedicato alla vita del fisico teorico statunitense Robert Oppenheimer, con particolare attenzione agli anni della Seconda guerra mondiale in cui guidò il Progetto Manhattan, il programma che portò allo sviluppo della prima bomba atomica. La vittoria di Oppenheimer come miglior film è stata pronosticata da testate importanti e molto considerate come Variety e AwardsWatch, ed è data praticamente per certa da molti bookmakers. È quotato in alcuni casi a 1,05. Al secondo posto, molto più in basso, c’è generalmente il film del regista greco Yorgos Lanthimos, Povere creature! (quotato in molti casi a 10).

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Tuttavia, nelle ultime settimane alcuni critici hanno scritto che, contrariamente alle aspettative, alla fine il premio potrebbe finire a un candidato inizialmente poco considerato, e cioè La zona d’interesse, film del regista britannico Jonathan Glazer che racconta l’ordinaria quotidianità della famiglia di un ufficiale nazista, Rudolf Höss, incaricato di gestire il campo di concentramento polacco di Auschwitz, in una casa poco distante. I risultati dei Brutally Honest Oscar Ballots, la serie di interviste a membri dell’Academy che mantengono l’anonimato per non violare il regolamento che vieta di parlare pubblicamente dei film per cui si vota, che viene condotta ogni anno dalla testata Hollywood Reporter, hanno evidenziato che La zona d’interesse gode di un sostegno molto ampio, e potrebbe superare a sorpresa Oppenheimer. Qualora l’indiscrezione dell’Hollywood Reporter dovesse rivelarsi corretta, sarebbe un risultato piuttosto notevole: La zona d’interesse è infatti una coproduzione polacca e britannica, e per un’opera non statunitense è piuttosto raro vincere questo riconoscimento. L’ultimo era stato nel 2020 Parasite, diretto dal regista sudcoreano Bong Joon-ho.

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Regia
Sul premio per la migliore regia non dovrebbero esserci troppe sorprese: il candidato principale è anche qui per largo distacco il regista britannico Christopher Nolan. La vittoria è considerata molto probabile anche perché, a febbraio, Nolan ha ottenuto il premio come Miglior regista ai DGA (Directors Guild of America Awards, i premi del sindacato dei registi di Hollywood) e, dato che i membri dell’Academy appartengono in larga parte a un sindacato, c’è un buon grado di sovrapposizione di votanti tra i due premi. Per rendere l’idea, negli ultimi dieci anni è capitato solo una volta che i due premi non coincidessero – accadde nel 2020, quando Bong Joon-ho vinse l’Oscar per Parasite mentre Sam Mendes vinse ai DGA per 1917. Nolan è dato come favorito anche dai bookmakers, quotato in molti casi a 1,50: se le previsioni dovessero rivelarsi corrette, vincerebbe il primo Oscar della sua carriera.

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Attrici e attori
Le principali candidate al premio per la migliore attrice sono due. La prima è Lily Gladstone, protagonista di Killers of the Flower Moon, film di Martin Scorsese che racconta di una serie di omicidi di nativi americani Osage diventati ricchissimi dopo aver trovato il petrolio all’inizio del Novecento. Gladstone è la prima donna di origini nativoamericane a concorrere per un Oscar, e il consenso della critica sulla sua interpretazione è stato piuttosto trasversale. Tom Brook, critico cinematografico di BBC, ha scritto che le origini di Gladstone potrebbero avere un ruolo decisivo nell’indirizzare il voto della giuria, perché «agli elettori degli Oscar piace sempre essere visti mentre fanno la cosa giusta» e, siccome negli ultimi anni l’inclusività è diventata un parametro di valutazione che l’Academy tiene molto in considerazione, «il solo fatto che Gladstone sia nativa americana» potrebbe farle ottenere molti voti.

L’altra candidata alla vittoria è Emma Stone, molto lodata per aver dato spessore a un personaggio difficile e singolare come Bella Baxter, una donna a cui è stato impiantato il cervello di un neonato, nel film Povere creature!. Testate autorevoli sono piuttosto convinte che, alla fine, a prevalere sarà Gladstone: per esempio, IndieWire, Variety, Screen Rant e Rolling Stone la danno per favorita.

Il miglior attore pronosticato dalla maggior parte delle riviste di settore e dai bookmakers è invece Cillian Murphy, l’attore irlandese protagonista di Oppenheimer. Un’ipotesi decisamente meno probabile, ma sollevata da qualche testata, è la vittoria di Bradley Cooper, che ha interpretato il direttore d’orchestra Leonard Bernstein nel film Maestro. Questa possibilità non viene esclusa a priori perché, pur avendo recitato in film importanti e premiati, Cooper finora non ha mai vinto un Oscar, e l’Academy potrebbe scegliere di assegnargliene uno per celebrare la sua lunga carriera, un po’ come accadde nel 2016 a Leonardo DiCaprio, quando vinse il premio per la sua interpretazione in Revenant – Redivivo, uno dei suoi film meno ricordati. Se non dovesse farcela neppure quest’anno, Cooper sarebbe stato candidato senza vincere per 12 volte in dieci anni.

Il premio per migliore attrice non protagonista dovrebbe andare a Da’Vine Joy Randolph per Holdovers – Lezioni di vita, mentre i principali candidati al premio come miglior attore non protagonista sono Robert De Niro, Robert Downey Jr. e Mark Ruffalo, rispettivamente per Killers of the Flower Moon, Oppenheimer e Povere creature!. 

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Altri premi
Anche il premio per la miglior sceneggiatura originale non dovrebbe riservare sorprese: il film francese Anatomia di una caduta è stato apprezzato soprattutto per la scrittura brillante di Justine Triet (che l’ha anche diretto) e del marito Arthur Harari, ed è dato per vincitore da tutte le riviste di settore. Il riconoscimento per il miglior film internazionale (categoria in cui compete anche l’unico film italiano in concorso agli Oscar, Io capitano di Matteo Garrone) dovrebbe andare invece a La zona d’interesse. Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki è invece in testa a tutte le scommesse per il miglior film d’animazione.