Il primo ministro del Perù, Alberto Otárola, si è dimesso per accuse di traffico di influenze
Martedì il primo ministro del Perù, Alberto Otárola, si è dimesso. Recentemente era stato accusato dai media e dai partiti di opposizione di aver usato la propria influenza per far ottenere illecitamente un contratto di lavoro a una donna con cui aveva una relazione. Otárola ha detto di non aver violato la legge peruviana, e di essersi dimesso per «dare tranquillità alla presidente» Dina Boluarte.
Questo fine settimana il programma televisivo peruviano Panorama aveva trasmesso le registrazioni di una conversazione fra Otárola e Yaziré Pinedo, una donna che quest’anno ha ottenuto due contratti per svolgere lavori amministrativi e d’archivio per il governo. Nella registrazione Otárola si riferisce a Pinedo con nomi affettuosi, e apparentemente parla delle difficoltà burocratiche di farle ottenere i contratti. Pinedo ha detto che le registrazioni risalirebbero al 2021, quando Otárola in realtà non aveva incarichi governativi. Otárola è accusato di aver procurato contratti lavorativi a diverse altre donne. Le autorità giudiziarie hanno detto che avvieranno un’indagine sull’accaduto.
Otárola, indipendente di centrosinistra, fu ministro della Difesa dal 2011 al 2012 e poi brevemente nel 2022, prima di diventare primo ministro il 21 dicembre di quell’anno. È stato primo ministro durante il mandato della presidente Dina Boluarte, indipendente di centrosinistra, divenuta presidente il 7 dicembre 2022 dopo la deposizione di Pedro Castillo (di sinistra), accusato di voler fare un colpo di stato. Otárola e Boluarte sono stati piuttosto criticati per la gestione delle grandi proteste contro la deposizione di Castillo, in cui circa 50 manifestanti furono uccisi negli scontri con le forze dell’ordine.
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