La squalifica per doping della tennista Simona Halep è stata ridotta da quattro anni a nove mesi
Il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) ha accolto il ricorso della tennista romena Simona Halep e ha ridotto la sua squalifica per doping da quattro anni a nove mesi. Halep era stata squalificata nel 2022 dopo gli US Open, uno dei quattro tornei più importanti della stagione (i cosiddetti “Slam”), per aver violato due volte il protocollo internazionale dell’antidoping: prima assumendo il Roxadustat, un farmaco per trattare l’anemia vietato agli atleti, e poi per altre irregolarità nel suo passaporto biologico, il sistema usato per tracciare i parametri ematici (cioè i valori del sangue) degli atleti.
Il Tas è un organismo autonomo, con sede a Losanna (in Svizzera), ed è il tribunale di ultimo grado che giudica le controversie in materia di sport. Secondo la sentenza, non appellabile, l’assunzione del Roxadustat sarebbe avvenuta probabilmente in maniera non intenzionale attraverso un integratore (alla cui azienda produttrice Halep ha fatto causa). Per questo l’iniziale squalifica di quattro anni, inflitta a Halep lo scorso settembre, è stata ridotta a nove mesi.
Halep, che in carriera ha vinto in tutto 24 titoli (di cui due del Grande Slam, Roland Garros 2018 e Wimbledon 2019) ed è stata anche numero uno del ranking mondiale femminile, potrà quindi tornare a giocare già nei prossimi tornei di quest’anno. La tennista romena compirà 33 anni il 27 settembre 2024.
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