Tre cooperanti italiani sono stati fermati in Tunisia per presunte irregolarità nei prelievi di denaro in banca
Lunedì sera il ministero degli Esteri ha fatto sapere con una nota diffusa dalle agenzie di stampa che da alcuni giorni tre cooperanti italiani sono in stato di fermo in Tunisia. Il ministero non ha fornito per ora molte informazioni sull’identità dei tre italiani e sulle cause del loro fermo: ha detto solo che lavoravano in Tunisia per conto dell’organizzazione umanitaria CESVI e che sono stati fermati per «presunte irregolarità legate a prelievi di denaro da una banca locale». Il ministero ha aggiunto che i tre cooperanti operano su alcuni progetti in Libia, «paese il cui sistema bancario mantiene una serie di limitazioni che rendono necessari, per chi vi si trova a operare e abbia necessità di valuta, periodici prelievi di denaro in Tunisia». Insieme a loro è stato fermato anche un altro membro del CESVI, di cui non è stata specificata la nazionalità.