143 donne groenlandesi inuit hanno fatto causa alla Danimarca per contraccettivi impiantati senza il loro consenso decenni fa
Lunedì un gruppo di 143 donne groenlandesi di etnia inuit ha fatto causa al governo della Danimarca accusandolo di avere impiantato senza il loro consenso un dispositivo contraccettivo intrauterino fra gli anni Sessanta e Settanta: le 143 donne hanno chiesto al governo danese un risarcimento complessivo di quasi 43 milioni di corone (circa 5 milioni di euro). Le proponenti della causa sono una piccola parte delle migliaia di donne che si ritiene siano rimaste coinvolte in un programma attuato dal governo danese per limitare la popolazione nativa della Groenlandia, la grande isola che dal 1814 è territorio autonomo del Regno di Danimarca. L’anno scorso un altro gruppo di donne, 67 in quel caso, aveva già chiesto un risarcimento di circa 40mila euro ciascuna per lo stesso motivo.
La questione dei contraccettivi impiantati senza consenso negli organi riproduttivi delle donne inuit divenne di dominio pubblico sei anni fa, quando Naja Lyberth, una di loro, disse pubblicamente che le era stata impiantata una spirale contraccettiva dopo una visita medica a scuola, quando era adolescente, senza che le fosse spiegato cosa fosse e senza il consenso suo o dei suoi genitori. Lyberth e altre donne in seguito ebbero figli, ma molte altre ebbero problemi e nessuna assistenza sanitaria. Alcune donne soffrirono per anni di dolori acuti, emorragie interne e infezioni addominali, e diverse dovettero essere sottoposte a isterectomia e quindi non poterono avere figli.
Nel 2022 il governo danese e il Naalakkersuisut, il governo autonomo della Groenlandia, hanno istituito una commissione di indagine indipendente che dovrà approfondire le pratiche contraccettive attuate in Groenlandia fra il 1960 e il 1991, anno in cui la Groenlandia ottenne il controllo del proprio sistema sanitario. La commissione ha avviato i lavori a maggio dello scorso anno, dopo molti ritardi, e dovrebbe pubblicare le conclusioni nella primavera del 2025.
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