Tutti vogliono vedere giocare Caitlin Clark
Una spettacolare giocatrice del campionato universitario statunitense sta avendo un impatto enorme sul basket femminile
La 22enne statunitense Caitlin Clark ha superato il record di punti segnati da un giocatore o da una giocatrice nella storia della Division I della NCAA, la massima serie di basket universitario negli Stati Uniti. In quattro anni, Clark ha segnato 3.685 punti, battendo il record femminile che resisteva dal 1981 (i 3.649 punti di Lynette Woodard) e anche quello maschile, i 3.677 punti segnati da Pete Maravich tra il 1967 e il 1970.
Clark gioca nelle Iowa Hawkeyes, la squadra di basket associata all’Università dell’Iowa (l’ateneo del suo stato di nascita) e in questi anni ha avuto un impatto enorme sul basket femminile statunitense. La facilità con cui riesce a segnare canestri in ogni modo, soprattutto da lontano (ha anche il record di canestri da tre punti segnati in una stagione di NCAA), ha generato un’attenzione senza precedenti su tutte le partite in cui gioca, sia in casa sia in trasferta. Pochi giorni fa, quando ha battuto il record di punti del basket universitario femminile segnandone 33 contro le Minnesota Golden Gophers, alla Williams Arena di Minneapolis in cui si giocava la partita c’erano 14.625 persone, tantissime anche per una partita di basket universitario, che pure negli Stati Uniti è seguitissimo.
Nel weekend a Iowa City, la città dove gioca Clark, è comparsa una grande pubblicità di Nike, che la mostra tirare a canestro da una parte all’altra della strada, con una scritta che gioca sui due significati dell’espressione “long shot”, cioè tiro da lontano e qualcosa di improbabile.
This Nike ad of Caitlin Clark shooting to the opposite side of the street 🤯🔥
(via @IowaWBB) pic.twitter.com/RlGo9iVoBa
— Bleacher Report (@BleacherReport) March 4, 2024
Clark è diventata un fenomeno nazionale solamente grazie al suo eccezionale modo di giocare, tanto spettacolare quanto efficace: almeno per il momento, non è una giocatrice che fa parlare di sé per cose che le succedono fuori dal campo. È alta 1 metro e 83 ed eccelle praticamente in tutti gli aspetti principali del gioco. La cosa che più spesso viene notata è la capacità di tirare da ogni posizione, spesso anche da molto dietro la linea dei tre punti, un rischio che si prendono pochi giocatori anche ad altissimi livelli. Allo stesso tempo però è anche un’ottima palleggiatrice e portatrice di palla, ed è perciò molto difficile per le avversarie difendere su di lei: non si sa mai se proverà una penetrazione in area verso il canestro o se si coordinerà improvvisamente per tirare.
Ma tra le sue qualità migliori c’è anche la capacità di mettere le compagne di squadra in condizioni di fare canestro, servendo gli assist: ne fa moltissimi, di fantasiosi e tecnicamente molto difficili, spesso alle sue compagne rimaste libere dopo che le avversarie si sono concentrate su di lei.
Nei suoi quattro anni di carriera universitaria ha realizzato 17 triple doppie, cioè partite in cui è riuscita a fare almeno 10 punti, 10 assist e 10 rimbalzi, le tre statistiche più importanti in una partita di basket: è un fatto che testimonia il suo essere una cestista molto completa e capace di eccellere in parti diverse del gioco, sia offensive che difensive. Nel basket universitario, sia maschile che femminile, ha fatto meglio con 26 triple doppie solo Sabrina Ionescu, che oggi gioca nella Women’s NBA e ha da poco sfidato il campione di NBA Steph Curry nella prima gara del tiro da tre punti tra un uomo e una donna all’All Star Game, l’evento di incontri e sfide del basket professionistico americano votato esclusivamente allo spettacolo.
Ancora prima che la stagione 2023-24 iniziasse, le Iowa Hawkeyes hanno battuto il record di pubblico di tutti i tempi nel basket femminile: 55.646 persone per la partita di esibizione contro le DePaul Blue Demons nello stadio della squadra di football dell’Iowa. La Carver-Hawkeye Arena invece, il palazzetto dove si giocano abitualmente le partite di casa delle Iowa Hawkeyes, ha avuto nella sua storia diciannove sold-out: diciassette sono arrivati negli ultimi tre anni, in cui c’era Caitlin Clark. In trasferta, invece, le squadre che hanno ospitato Iowa hanno avuto un aumento di pubblico di oltre il 150 per cento rispetto alle altre partite (cioè due volte e mezzo il pubblico consueto), secondo l’agenzia di stampa statunitense Associated Press. Il prezzo dei biglietti è cresciuto del 224 per cento. L’NCAA stessa ha definito questa enorme attenzione e la corsa a vedere le partite delle Iowa Hawkeyes “l’effetto Caitlin Clark”.
Lo scorso anno i biglietti delle finali NCAA femminili costavano il triplo di quelle maschili, una circostanza davvero rara e motivata principalmente dalla presenza di Clark. Nel 2023 infatti Clark era stata determinante per far arrivare fino alla finale di NCAA le Iowa Hawkeyes, una squadra universitaria tradizionalmente non molto forte a livello nazionale. In semifinale aveva segnato 41 punti (un record per le semifinali universitarie, l’ennesimo di Clark), 8 assist e 6 rimbalzi nella vittoria per 77 a 73 contro South Carolina. In finale invece non erano bastati i suoi 30 punti per battere le LSU Tigers, che avevano vinto 102-85. Le Iowa Hawkeyes stanno andando molto bene anche quest’anno: in stagione regolare hanno vinto 25 partite e ne hanno perse solo 4, e gran parte di questi risultati si deve sempre a Clark.
Giovedì scorso Clark ha annunciato la sua intenzione di passare al professionismo e alla fine di questa stagione si renderà quindi selezionabile per il draft, l’evento durante il quale le squadre della Women’s NBA (il campionato professionistico) scelgono le nuove giocatrici che entrano nella lega, soprattutto dal college ma anche dall’estero. Salvo grosse sorprese, Clark sarà quasi certamente la prima giocatrice scelta (nel draft ogni squadra può scegliere a turno una giocatrice): la prima chiamata del draft 2024 spetterà alle Indiana Fever.