La procura di Firenze ha avviato un’indagine sulla prescrizione di farmaci per minorenni con disforia di genere all’ospedale Careggi
La procura di Firenze ha avviato un’indagine esplorativa (quindi senza ipotesi di reato e senza indagati) sull’ospedale Careggi. Nello specifico riguarda il reparto che si occupa delle terapie per i minori con disforia di genere, cioè la condizione di disagio psicologico sperimentata dalle persone trans o non binarie, che non si identificano con il genere collegato al proprio sesso di nascita. Il 24 gennaio il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva ordinato un’ispezione nell’ospedale: il rapporto con i risultati dell’ispezione però non è stato divulgato.
L’ispezione era arrivata a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata il 18 dicembre dal capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, che diceva di aver avuto notizia che all’ospedale Careggi di Firenze la triptorelina venisse somministrata senza rispettare le procedure individuate dall’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), che prima della terapia ormonale prevedono un percorso psicoterapeutico.
La triptorelina è uno dei farmaci che, se presi durante l’adolescenza, hanno come effetto di bloccare lo sviluppo dei tratti maschili: insieme a molti altri rientra nel gruppo dei farmaci cosiddetti bloccanti della pubertà, che agiscono sul sistema endocrino fermando lo sviluppo delle mestruazioni, la crescita delle tette e dei peli, oppure, come in questo caso, lo sviluppo dei testicoli e l’abbassamento della voce.