Meta ha detto che non rinnoverà i contratti con i giornali australiani per promuovere i loro contenuti su Facebook
Meta, l’azienda che possiede fra le altre cose Facebook, Instagram e WhatsApp, ha detto che non rinnoverà i contratti firmati nel 2021 con gli editori di notizie australiani per l’utilizzo dei loro contenuti su Facebook. In quell’anno era stata approvata in Australia una legge che impone alle piattaforme digitali di stringere con gli editori accordi economici per pagare i contenuti giornalistici ospitati sui loro servizi.
A quel tempo Facebook (così come Google) aveva stretto accordi del valore di decine di milioni di dollari con gli editori australiani per usare i loro contenuti sulla sua piattaforma e aveva creato sul suo sito una pagina dedicata alle notizie. Gli accordi erano triennali, e quindi scadranno nei prossimi mesi. Facebook ha annunciato che non li rinnoverà, e che la pagina delle notizie sarà rimossa dal sito (come già è stato fatto in Germania, Francia e Regno Unito l’anno scorso).
La decisione è stata molto criticata dal governo australiano. Il primo ministro Anthony Albanese ha detto che «l’idea che qualcuno guadagni dagli investimenti altrui, non solo investimenti nei capitali ma investimenti nelle persone, investimenti nel giornalismo è sbagliata». Il governo ha chiesto la consulenza del ministero dell’Economia e della Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori (ACCC) per affrontare la situazione. È possibile che il governo usi la legge del 2021 per obbligare Meta e gli editori ad accordarsi per nuovi contratti di licenza.
Facebook ha detto che la scelta di non rinnovare i contratti serve ad «allineare i nostri investimenti ai nostri prodotti e servizi più apprezzati». Nel 2021 si era opposta duramente all’introduzione della legge, e aveva bloccato per alcuni giorni la possibilità di vedere e condividere i contenuti giornalistici tramite la sua piattaforma in Australia.
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