Il Tribunale supremo spagnolo indagherà Carles Puigdemont per terrorismo
I giudici ritengono l'indipendentista catalano il leader del movimento che nel 2019 bloccò l'aeroporto di Barcellona: la decisione complica le trattative per la legge sull'amnistia
Il Tribunale supremo spagnolo, alta corte con sede a Madrid, aprirà un’inchiesta sul leader indipendentista catalano Carles Puigdemont, con l’accusa di terrorismo. La decisione è stata presa giovedì, dopo un voto all’unanimità, e riguarda il caso del cosiddetto “Tsunami democratico”, una serie di proteste e manifestazioni che nel 2019 seguirono le condanne al carcere di alcuni dei leader separatisti catalani promotori del referendum secessionista del 2017.
Il Tribunale supremo è l’organo giudiziario di più alto livello in Spagna e si è espresso contraddicendo la decisione del procuratore dello stesso tribunale che alcune settimane fa aveva respinto la richiesta di indagare Puigdemont, sostenendo che non ci fossero sufficienti prove per collegarlo al gruppo protagonista delle proteste. L’inchiesta per terrorismo complicherà le trattative in atto fra il Partito socialista del primo ministro Pedro Sánchez e la formazione indipendentista Junts per Catalunya per arrivare a un’amnistia totale per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum illegale dell’ottobre del 2017.
L’amnistia è l’elemento principale dell’accordo di governo fatto a novembre tra il Partito socialista di Sánchez e Junts, i cui voti sono stati fondamentali per consentire a Sánchez di ottenere un nuovo mandato e per approvare finora ogni legge in parlamento. La legge sull’amnistia prevederebbe la cancellazione della «responsabilità penale, amministrativa e contabile» per più di 300 leader e attivisti indipendentisti incriminati di vari reati, e anche per 73 poliziotti sotto processo per le eccessive violenze commesse contro i manifestanti indipendentisti nei giorni del referendum del 2017.
Il Tribunale supremo ritiene che ci siano gli elementi per considerare Puigdemont il “leader assoluto” della piattaforma indipendentista Tsunami Democratico, definita un “gruppo organizzato di carattere terroristico”. Per lo stesso caso verrà indagato anche il deputato Rubén Wagensberg, del partito Sinistra Repubblicana di Catalogna (ERC).
Nel 2019, in seguito alle condanne dei leader indipendentisti, Tsunami Democratico organizzò una serie di proteste a cui parteciparono migliaia di persone. In una di queste fu bloccato l’aeroporto di Barcellona, ci furono scontri con la polizia e furono cancellati oltre 100 voli. Secondo i giudici del Tribunale quegli atti sono da considerarsi come “terrorismo di piazza”, perché avevano l’obiettivo di «sovvertire l’ordine costituzionale, minare il funzionamento di organismi internazionali e provocare lo stato di terrore nella popolazione o in parte di essa».
Il 30 gennaio l’attesa legge sull’amnistia era stata respinta a sorpresa dal Congresso spagnolo, la camera bassa del parlamento. La legge è molto osteggiata dalle opposizioni di centrodestra ed è molto controversa, perché secondo parte dell’opinione pubblica sarebbe una concessione eccessiva nei confronti di un movimento che, con il referendum del 2017, attaccò direttamente la Costituzione spagnola. Al Congresso fu però respinta anche per il voto contrario di Junts, che invece la riteneva insufficiente, perché non metteva al sicuro gli attivisti proprio da accuse di terrorismo.
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