Decine di palestinesi sono stati uccisi mentre aspettavano aiuti umanitari a Gaza
Secondo le autorità palestinesi l'esercito israeliano avrebbe sparato sulla folla; Israele dice che sono morti nella calca
Il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha detto che giovedì notte attorno alle 4:30 locali (le 3:30 italiane) 104 palestinesi sono stati uccisi e più di 700 sono stati feriti nella città di Gaza mentre aspettavano di ricevere cibo da camion di aiuti umanitari, lungo la strada costiera al Rashid. Le ricostruzioni israeliane e palestinesi di quanto accaduto sono contrastanti: le autorità della Striscia di Gaza, controllate da Hamas, sostengono che i soldati israeliani abbiano sparato sulla folla uccidendo più di cento persone. L’esercito israeliano invece ha detto che le persone sono morte a causa della calca attorno ai camion di aiuti.
Secondo il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, i soldati israeliani hanno sparato contro la folla, uccidendo più di cento persone e ferendone diverse centinaia. L’esercito israeliano invece ha confermato la morte di decine di persone, ma ha specificato che la maggior parte di queste sarebbe morta nella grande calca attorno ai camion di aiuti. Sempre secondo Israele solo dieci persone sarebbero state colpite dai soldati israeliani, dopo che un ufficiale presente sul posto aveva ordinato di sparare in aria e nelle gambe di quelli che si avvicinavano troppo all’ultimo camion del convoglio di aiuti. L’esercito israeliano ha anche detto di aver sparato dei colpi di avvertimento in aria. Avi Hyman, portavoce del governo israeliano, ha detto che secondo alcune ricostruzioni gli autisti dei camion di aiuti avrebbero guidato i mezzi contro le persone uccidendone decine.
L’arrivo di aiuti umanitari a Gaza, nel nord della Striscia, è difficoltoso e raro. A causa della scarsità di cibo moltissime persone soffrono la fame, e alcune da mesi si possono nutrire solo di mangime per animali. Secondo l’UNRWA (l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi) a febbraio sono entrati nella Striscia poco più di 2.300 camion di aiuti, la metà di quelli entrati a gennaio. L’ingresso degli aiuti è rallentato anche dalle lunghe ispezioni compiute dalle autorità israeliane agli unici due punti di accesso nella Striscia, i varchi di Kerem Shalom e Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. A causa delle condizioni di sicurezza del territorio alcune agenzie internazionali, fra cui il Programma alimentare globale, nelle ultime settimane hanno smesso di inviare aiuti nel nord della Striscia. L’esercito israeliano ha detto che questa mattina sarebbero dovuti arrivare a Gaza 30 camion di aiuti.
Un uomo intervistato dall’agenzia di stampa Associated Press, Kamel Abu Nahel, ha detto di essere andato sul luogo degli avvenimenti giovedì mattina presto perché aveva sentito che sarebbero stati consegnati degli aiuti. Ha detto che una volta lì i soldati israeliani avrebbero sparato contro la folla una prima volta, disperdendola. Poco dopo i civili palestinesi sarebbero tornati per cercare di ricevere gli aiuti. A quel punto l’esercito israeliano avrebbe sparato nuovamente. Anche Nahel ha detto di essere stato colpito, e di essere ricoverato per una ferita da arma da fuoco all’ospedale al Shifa di Gaza.
Un testimone ha detto all’agenzia di stampa francese AFP che le truppe israeliane avrebbero sparato contro i civili che stavano raggiungendo i camion perché si erano avvicinati troppo a dei carri armati israeliani parcheggiati sul posto. Jadallah al Shafei, direttore degli infermieri all’ospedale al Shifa di Gaza, ha detto ad Al Jazeera che la «maggior parte dei morti e feriti ha ferite da armi da fuoco e schegge nella testa e nella parte superiore del corpo».
I feriti sono stati portati principalmente negli ospedali al Shifa e Kamal Adwan di Gaza, ma la mancanza di carburante per le ambulanze ne ha rallentato il trasporto tempestivo. Una volta arrivati in ospedale la carenza di personale, di forniture mediche, di spazi e di carburante per i generatori ha complicato ulteriormente i soccorsi.
Giovedì mattina il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha detto che dall’inizio della guerra sono state uccise più di 30mila persone. Non viene fatta distinzione fra morti civili e militanti del gruppo radicale palestinese Hamas. Verificare le cifre del governo, controllato da Hamas, è al momento praticamente impossibile, ma in passato le sue stime sono state molto simili a quelle fornite da Israele, dalle Nazioni Unite e da esperti indipendenti.
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