Il presidente del Senegal, Macky Sall, ha proposto un’amnistia per le persone arrestate per aver protestato contro il governo
Il presidente del Senegal, Macky Sall, ha proposto un’amnistia generale per le migliaia di persone arrestate durante le manifestazioni organizzate contro il governo dal 2021 al 2024: l’obiettivo di Sall è fermare le violente proteste cominciate nelle scorse settimane, dopo che il 5 febbraio il presidente aveva deciso di spostare le elezioni presidenziali dal 25 febbraio al 15 dicembre.
Quella decisione era stata giudicata dal Consiglio costituzionale del Senegal contraria alla Costituzione del paese, creando grande incertezza politica. Non è chiaro cosa succederà adesso: formalmente il rinvio delle elezioni non è più valido, ma il Consiglio non ha indicato quando si andrà a votare, e spetta allo stesso Sall stabilire una data.
Ora Sall ha parlato della necessità di avviare un «dialogo nazionale» che possa «pacificare» il paese e ha detto che sottoporrà il disegno di legge sull’amnistia al parlamento mercoledì 28 febbraio. Sall ha ribadito il suo impegno a far svolgere le elezioni prima dell’inizio della stagione delle piogge, a luglio, e ha assicurato che non si candiderà per un nuovo mandato.
Macky Sall, che ha 62 anni ed è in carica dal 2012, è da tempo considerato un presidente sempre più autoritario. Negli ultimi due anni è stato accusato di essere coinvolto nell’arresto e nella condanna a due anni di carcere di Ousmane Sonko, leader del partito di opposizione PASTEF: arresto deciso, secondo i suoi sostenitori, proprio per impedirgli di candidarsi alle elezioni presidenziali. La sua condanna aveva provocato a giugno del 2023 proteste e scontri in cui erano state uccise almeno 9 persone.