La festa per “facce bianche” che ha provocato proteste in Sri Lanka
È stata organizzata da cittadini russi che vivono nel paese e che l'hanno promossa con annunci razzisti, facendo arrabbiare anche il governo
Nello scorso fine settimana il governo dello Sri Lanka ha annunciato che metterà fine all’estensione automatica dei visti turistici per i cittadini russi e ucraini. La decisione è arrivata dopo alcuni giorni di dibattito sui social network per una festa organizzata da alcuni cittadini stranieri nella città costiera di Unawatuna: la festa era un “white party”, prevedeva quindi che i partecipanti fossero vestiti di bianco. Ma negli annunci che la pubblicizzavano è stata aggiunta la dicitura «Face control: White» (Controllo della faccia: bianca), indicazione che ha fatto pensare che tutte le persone non bianche sarebbero state escluse dall’evento.
Gli annunci razzisti della festa, che si sarebbe dovuta tenere sabato, hanno subito causato grandi proteste, molto riprese sui social network e diventate una questione di rilevanza nazionale. Gli organizzatori hanno annullato la festa, e hanno risposto alle critiche su Instagram, attraverso il profilo geo_ecstatic, ammettendo che la frase era stata «una cattiva idea», sostenendo che non avesse intenti razzisti ma solo di «radunare gli expat», termine con cui si autodefiniscono i cittadini stranieri che si trasferiscono all’estero, spesso in un paese più povero.
L’evento si sarebbe dovuto tenere in un locale, il Sarayka Lounge, che a sua volta ha pubblicato messaggi online in cui prendeva le distanze dagli organizzatori, assicurava di aver interrotto ogni collaborazione con loro e si scusava per il mancato controllo. Secondo quanto riportato dai media locali e da BBC sia gli organizzatori della festa che i proprietari del locale sarebbero cittadini russi.
Negli ultimi due anni la città di Unawatuna, nota per la sue spiagge e per la barriera corallina al largo delle sue coste, è stata oggetto di una forte immigrazione dalla Russia, tanto che l’area più commerciale e turistica della città è comunemente definita “Piccola Mosca”. Sulla questione è intervenuta anche l’ambasciata russa a Colombo, capitale commerciale dello Sri Lanka, che ha condannato «ogni forma di discriminazione razziale e nazionalismo» e ha invitato i propri cittadini a «rispettare le abitudini locali». Nello stesso comunicato l’ambasciata sostiene che per «sradicare razzismo e nazionalismo la Russia ha condotto con successo una Operazione Militare Speciale in Ucraina».
Al momento sono presenti in Sri Lanka oltre 280mila cittadini russi e 20mila ucraini.
Press-release of the Russian Embassy regarding the controversial night event in Unawatuna pic.twitter.com/Hx1BN5WpC8
— Russian Embassy in Sri Lanka (@RusEmbSriLanka) February 25, 2024
Di fronte alla crescenti polemiche il governo dello Sri Lanka attraverso il ministero del Turismo ha annunciato che sarebbero state annullate le estensioni dei visti turistici scaduti per russi e ucraini, che in questi mesi erano state concesse ufficialmente per «problemi nel garantire un numero sufficiente di voli aerei per il rientro». In base a questa decisione i cittadini russi e ucraini con il visto scaduto (non è possibile avere una stima di quanti siano) avrebbero dovuto lasciare il paese entro due settimane. Il presidente dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe ha però contestato la decisione, sostenendo che non fosse stata approvata in una riunione ufficiale del gabinetto di governo: al momento non sembra ancora essere operativa.
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