Il governo ha infine introdotto una “patente a punti” per la sicurezza sul lavoro
Se ne parlava da anni, prevede diversi tipi di sanzioni per le imprese che commettono irregolarità o illeciti nei cantieri edili
Lunedì il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce nuove misure per garantire l’attuazione del PNRR, il Piano di ripresa e resilienza con cui verranno spesi i finanziamenti europei del bando Next Generation EU. Tra le altre cose il decreto-legge interviene però anche in materia di sicurezza del lavoro, e in particolare introduce un nuovo sistema per classificare le imprese e i lavoratori autonomi, chiamato “patente a punti” o “patente a crediti”.
Questa “patente” sarà obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che vogliano operare nel settore edilizio a partire dal 1º ottobre 2024, ma non è una misura nuova: la proposta di introdurla riemerge ciclicamente e con particolare insistenza dopo casi di incidenti sul lavoro, come ipotetica soluzione per ridurli. La patente verrà rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro e prevede che ogni impresa o lavoratore autonomo abbia una dotazione iniziale di 30 punti. Funzionerà un po’ come la patente per la guida delle auto: in caso di illeciti o irregolarità alle imprese o ai lavoratori autonomi verrà decurtato un certo numero di punti.
Il testo del decreto-legge non è ancora stato pubblicato, ma in base alle bozze fatte circolare dal governo nei giorni scorsi il meccanismo dovrebbe funzionare così: chi non ha la patente o ha un un numero di crediti inferiore a 15 non potrà operare in un cantiere edilizio e riceverà una sanzione amministrativa da 6mila a 12mila euro; in caso di incidente che determini un’inabilità permanente, la patente verrà decurtata di 15 punti; in caso di inabilità temporanea ne verranno tolti 10.
La pena massima sarà la decurtazione di 20 punti in caso di un incidente mortale in un cantiere, e la conseguente sospensione delle attività. In seguito a un corso di formazione l’impresa o il lavoratore autonomo potranno però recuperare almeno 15 crediti e tornare a lavorare. A decidere le sanzioni sarà l’Ispettorato nazionale del lavoro, che in alcuni casi potrà anche sospendere in via cautelativa la patente fino a un massimo di dodici mesi.
Il ricorrente dibattito sulle cosiddette “morti bianche”, come vengono chiamate le morti sul lavoro, è tornato particolarmente di attualità di recente, in seguito all’incidente in cui venerdì 16 febbraio erano morti cinque operai nel cantiere di un supermercato Esselunga a Firenze. Peraltro la “patente” sarebbe dovuta entrare in vigore già molti anni fa. Era prevista infatti dal decreto 81 del 2008, il “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”, che all’articolo 27 parla della «definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi»: ma questo articolo non era mai stato attuato prima del decreto approvato lunedì.
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