La grande manifestazione in favore di Jair Bolsonaro in Brasile
Hanno partecipato decine di migliaia di persone, a dimostrazione del forte sostegno di cui gode ancora l'ex presidente, nonostante le indagini sul suo ruolo in un presunto tentativo di colpo di stato
Domenica 25 febbraio più di centomila persone hanno partecipato a un raduno organizzato dall’ex presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro a San Paolo. Con questa manifestazione Bolsonaro voleva dimostrare di essere ancora sostenuto da una parte della popolazione, nonostante le diverse inchieste in cui è coinvolto: la maggior parte riguarda il suo presunto coinvolgimento nel tentativo di sabotaggio delle elezioni presidenziali di ottobre del 2022, in cui aveva perso al ballottaggio contro Luiz Inácio Lula da Silva (conosciuto semplicemente come Lula).
Alcune indagini si concentrano sul condizionamento del processo elettorale delle elezioni presidenziali. Durante tutta la campagna elettorale Bolsonaro aveva denunciato la possibilità di brogli che lo avrebbero sfavorito, senza mai presentare alcuna prova. Per aver sostenuto queste falsità, cercando di influenzare gli elettori, è stato già condannato per abuso di potere e diffusione di informazioni false, e non può candidarsi personalmente alle elezioni fino al 2030.
Al momento la polizia sta però anche indagando sull’esistenza di una presunta organizzazione criminale di cui Bolsonaro avrebbe fatto parte, che avrebbe cercato di ribaltare il risultato delle elezioni: Bolsonaro è accusato di aver modificato una bozza di un decreto per modificare i risultati e di aver complottato per mandare in carcere un giudice della Corte Suprema dopo aver perso il ballottaggio.
Altre indagini riguardano il suo coinvolgimento e sostegno all’assalto alle istituzioni brasiliane dell’8 gennaio 2023, quando i suoi sostenitori occuparono per diverse ore il parlamento, la Corte suprema e l’ufficio presidenziale nella capitale Brasilia prima che la polizia riuscisse a riprenderne il controllo. In questo contesto è accusato di aver fatto pressioni sui capi militari affinché si unissero all’assalto, che è stato definito un tentativo di colpo di stato. Al momento dell’attacco Bolsonaro era in Florida, dove era arrivato una settimana prima e dove è rimasto per molto tempo, prima di rientrare in Brasile a marzo 2023.
All’inizio di febbraio le autorità brasiliane avevano sequestrato a Bolsonaro il passaporto, per impedirgli di andare all’estero. La polizia solitamente sequestra il passaporto di una persona per evitare che possa sfuggire a un eventuale arresto.
Durante la manifestazione Bolsonaro ha tenuto un lungo discorso in cui ha negato tutte le accuse nei suoi confronti, con un tono più conciliante di quello usato fino a pochi mesi fa. Non ha infatti attaccato direttamente la Corte Suprema e le autorità brasiliane. Secondo tutti i principali quotidiani internazionali questo cambiamento è dovuto al fatto che il suo team gli abbia fatto capire che qualsiasi commento contro le autorità o le istituzioni brasiliane potrebbe metterlo ancora più in difficoltà.