Jasmine Paolini ha vinto il torneo WTA 1000 di Dubai
La tennista italiana ha battuto in finale la russa Anna Kalinskaya in rimonta: è il miglior risultato della sua carriera e salirà alla 14esima posizione della classifica mondiale
La tennista italiana Jasmine Paolini ha vinto l’importante torneo WTA 1000 di Dubai, battendo in finale la russa Anna Kalinskaya in tre set, con il punteggio di 4-6, 7-5, 7-5. Per Paolini, che ha 28 anni, è di gran lunga il miglior risultato in carriera: i WTA 1000 sono la seconda categoria di tornei più importanti nel tennis dopo i quattro del Grande Slam. Prima d’ora Paolini aveva vinto solo un torneo, nel 2021 e decisamente meno prestigioso (era un torneo WTA 250, la quarta categoria per importanza). Paolini era solo la quarta italiana di sempre a giocare una finale WTA 1000: l’ultima era stata Camila Giorgi a Montreal nel 2021, che aveva a sua volta vinto il torneo.
Paolini è attualmente la miglior tennista italiana del circuito femminile: prima del torneo di Dubai era la numero 26 della classifica mondiale femminile e con questo risultato salirà fino alla 14esima posizione, la più alta per lei da quando è entrata nel circuito. Da mesi è molto in forma: a gennaio agli Australian Open, uno dei quattro tornei del Grande Slam, era arrivata fino agli ottavi di finale, il suo miglior risultato in un torneo di quel livello (aveva perso proprio contro Kalinskaya). Nel 2023 era arrivata in finale in due tornei WTA 250, ma aveva perso in entrambe le occasioni.
Kalinskaya prima del torneo era invece la tennista numero 40 del mondo e dopo questa finale diventerà 24esima. Una finale tra lei e Paolini era molto inaspettata: al torneo di Dubai partecipavano molte delle migliori tenniste al mondo, tra cui tutte le prime 4 del ranking mondiale. Per arrivare in finale Kalinskaya aveva eliminato in semifinale la numero 1 al mondo, la polacca Iga Swiatek.
Jasmine's crowning moment in Dubai 💜#DDFTennis pic.twitter.com/ZTP3WJ2wzK
— wta (@WTA) February 24, 2024
La finale è stata molto combattuta e Paolini l’ha vinta in rimonta: aveva perso il primo set ed era poi stata sotto nel punteggio sia nel secondo che nel terzo, ma in entrambi era riuscita a recuperare e a vincerli. Nel terzo set Kalinskaya era arrivata a servire per il match, come si dice nel gergo tennistico, sul punteggio di 5-4, cioè avrebbe vinto il torneo se fosse riuscita a vincere il game nel suo turno di battuta (i game sono le parti in cui sono suddivisi i set, e per vincerne uno bisogna fare almeno quattro punti, a patto di averne almeno due di vantaggio sull’avversario: vince un set chi arriva prima a 6 game, ma se si finisce sul 5-5 bisogna arrivare fino a 7). Paolini ha vinto quel game lasciando a zero l’avversaria e ha poi vinto anche i due successivi, vincendo la partita e il titolo.
– Leggi anche: Dizionario minimo per seguire le telecronache del tennis
Per chi non segue il tennis abitualmente potrebbe non essere immediato capire l’importanza della vittoria di Paolini: per farsi un’idea si può pensare che Flavia Pennetta, una delle migliori tenniste italiane di sempre, che arrivò fino alla sesta posizione nel ranking, in carriera vinse un solo torneo della stessa categoria (prima si chiamavano WTA Premier e non WTA 1000). Pennetta però vinse anche un torneo del Grande Slam, i quattro più importanti in assoluto, gli US Open del 2015. Jannik Sinner, il miglior tennista italiano del circuito maschile e attualmente terzo nel ranking, ha vinto finora un solo torneo Masters 1000, la categoria maschile equivalente ai WTA 1000. Anche lui però ha vinto un torneo del Grande Slam, gli Australian Open dello scorso gennaio.
– Leggi anche: La grande ossessione degli Slam