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  • Venerdì 23 febbraio 2024

Buenos Aires è invasa dalle zanzare, di nuovo

Pur essendo molto fastidiose non sono un rischio per la salute, ma è la seconda volta in poco più di un mese

due persone con tuta bianca e attrezzature da disinfestazione in mezzo a un prato
Un intervento di disinfestazione in un parco di Buenos Aires (Martin Zabala/Xinhua via ZUMA Wire)
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Per la seconda volta in poco più di un mese gli abitanti di Buenos Aires e delle regioni circostanti, nella parte orientale dell’Argentina, sono alle prese con una proliferazione anomala di zanzare, che stanno causando seri disagi addensandosi in grosse e impressionanti nuvole e pungendo le persone. Sono stati avviati interventi straordinari di disinfestazione, non semplici, e in certi posti è finito addirittura il repellente per l’enorme richiesta. Sui social network stanno avendo particolare circolazione i video che documentano la situazione eccezionale.

Proliferazioni di zanzare di queste proporzioni accadono, a Buenos Aires, ma è anomalo che ce ne siano state due a così breve distanza, poche settimane: solitamente passano alcuni anni tra una e l’altra. Gli esperti hanno però rassicurato sul fatto che le zanzare della specie che si è diffusa in questi giorni, per quanto fastidiose, non trasmettono malattie agli umani se non in rarissimi casi, a differenza di quanto succede con altre specie sudamericane.

L’infestazione di questi giorni è dovuta alle piogge che hanno interessato la zona di Buenos Aires fra gennaio e febbraio. Le zanzare infatti depongono le uova poco sotto alla superficie del terreno, dove possono rimanere per molto tempo in assenza di pioggia, per poi schiudersi contemporaneamente in caso di precipitazioni intense. Momenti di proliferazione ricorrono periodicamente in Argentina, anche in periodi diversi nelle varie parti del paese. In genere passano circa 3 anni fra uno e l’altro.

Secondo Victoria Micieli, una biologa del Consiglio nazionale della ricerca scientifica e tecnologica (CONICET) argentino sentita dal quotidiano spagnolo El País, in questo momento ci sono ancora più zanzare rispetto ad altri momenti di proliferazione perché le uova che non si erano schiuse dopo le piogge di dicembre e dell’inizio di gennaio si sono schiuse ora, assieme a quelle deposte a gennaio. La biologa ha detto che per questo la proliferazione attuale è «piuttosto insolita». Micieli ha anche aggiunto che nonostante siano state messe in pratica delle politiche di prevenzione, «sono insufficienti, ovviamente. Il controllo delle zanzare richiede molti finanziamenti».

La città di Buenos Aires invece ha aumentato le operazioni di disinfestazione nei parchi e nelle piazze cittadine. Vista la breve durata della vita delle zanzare, la loro popolazione dovrebbe comunque diminuire sensibilmente nei prossimi giorni e scomparire quasi del tutto entro due settimane, a meno che non piova di nuovo.

Nel frattempo però difendersi dalle punture in alcuni casi è reso problematico dalla carenza di repellenti, particolarmente difficili da trovare a causa della domanda altissima. Nei pochi posti dove è ancora in vendita i prezzi sono aumentati molto, sia al dettaglio sia all’ingrosso. La città di La Plata, a circa 60 chilometri da Buenos Aires, ha annunciato la distribuzione gratuita di 2mila confezioni alla popolazione.

Le zanzare in questione appartengono alla specie Aedes albifasciatus, diffusa in varie parti del Sud America e chiamata anche zanzara silenziosa, delle inondazioni o delle pozzanghere, dato che si riproduce in presenza di acqua stagnante. Hanno un corpo sottile e allungato e sono piuttosto aggressive, ma a differenza di altre specie, come la Aedes aegypti, che trasmette varie malattie fra cui la dengue, le Aedes albifasciatus non comportano particolari pericoli per gli umani. Sono però portatrici di malattie che colpiscono gli animali, come l’encefalite equina, e che in rarissimi casi possono infettare anche gli umani (in Argentina c’era stato un caso a novembre).

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Le loro punture sono particolarmente fastidiose perché le bocche di queste zanzare si sono sviluppate in modo da perforare la pelle spessa dei grossi erbivori: per questo si percepiscono di più rispetto a quelle di altre specie. Sono anche meno disturbate dagli spray repellenti che si applicano sulla pelle. Per proteggersi dalle punture è stato suggerito di indossare abiti coprenti ed evitare di passare molto tempo all’aria aperta.

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