Gli Stati Uniti hanno detto di considerare illegittime le colonie israeliane in Cisgiordania
Il segretario di Stato Antony Blinken ha espresso una posizione assunta dagli Stati Uniti per decenni, e rinnegata dall'amministrazione Trump
Venerdì, durante una conferenza stampa a Buenos Aires, in Argentina, il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha detto di considerare illegittime le colonie israeliane in Cisgiordania, cioè gli insediamenti costruiti da Israele nei territori che secondo gran parte della comunità internazionale appartengono ai palestinesi, e che sono da sempre uno dei principali ostacoli a una pace duratura tra israeliani e palestinesi. Blinken ha detto di ritenere le colonie «incompatibili col diritto internazionale», oltre che «controproducenti per il raggiungimento di una pace duratura».
Le parole di Blinken sono molto rilevanti dal punto di vista politico, perché indicano una posizione che gli Stati Uniti avevano mantenuto per decenni sugli insediamenti israeliani, e che l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump aveva di fatto rinnegato.
Era successo nel 2019, quando il segretario di Stato Mike Pompeo aveva detto di non ritenere più le colonie israeliane illegittime, come stabilito nel 1978 dal cosiddetto “memorandum Hansell”: un documento con cui l’amministrazione del presidente Jimmy Carter definì gli insediamenti israeliani «illegittimi» secondo il diritto internazionale, e che fino al 2019 aveva di fatto determinato la politica degli Stati Uniti per quanto riguarda le colonie israeliane. Le parole di Pompeo non avevano lo stesso grado di formalità del memorandum del 1978, ma erano state simbolicamente viste da molti come un’inversione di rotta della politica statunitense sulle colonie israeliane.
Blinken ha detto di considerare gli insediamenti israeliani illegittimi rispondendo a una domanda di un giornalista sul piano con cui il governo israeliano di Benjamin Netanyahu ha annunciato di voler gestire la Striscia di Gaza e la Cisgiordania una volta finita la guerra. Il piano prevede tra le altre cose che Israele assuma il controllo della sicurezza non solo della Striscia, ma anche della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, cioè dei territori che secondo gli accordi di pace dei decenni passati sarebbero parte della Palestina.
La domanda del giornalista, nello specifico, riguardava l’annuncio da parte del governo israeliano dell’intenzione di costruire circa 3.300 nuove case in tre diversi insediamenti israeliani in Cisgiordania. L’annuncio era stato fatto dal ministro dell’Economia israeliano Bezalel Smotrich, in risposta a un attacco compiuto da tre palestinesi contro i coloni israeliani di Maale Adumim, insediamento a est di Gerusalemme. Blinken ha detto di condannare l’attacco, ma ha detto anche di considerare le colonie israeliane illegittime, e ha aggiunto che questa è «da tempo la politica degli Stati Uniti» sul tema.
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