È stato tolto il Guinness dei primati a Bobi, il cane che si pensava fosse il più longevo della storia
Giovedì il Guinness dei primati, il comitato che raccoglie ogni anno in un libro un elenco dei record relativi ai temi più disparati, improbabili e bizzarri, ha detto di non avere le prove necessarie a sostenere che Bobi, un cane portoghese morto l’anno scorso, fosse veramente il cane più longevo della storia. Secondo i calcoli iniziali del comitato del Guinness dei primati, Bobi aveva 31 anni e cinque mesi al momento della sua morte nell’ottobre del 2023: due in più di Bluey, un cane da pastore australiano morto nel 1939 all’età di 29 anni e 5 mesi e precedentemente detentore del record.
Negli ultimi mesi diversi veterinari avevano sollevato dubbi sul fatto che Bobi potesse davvero essere così vecchio. Il Guinness dei primati aveva di conseguenza avviato un’indagine per assicurarsi di aver assegnato il titolo correttamente. Il direttore del comitato Mark McKinley ha spiegato che la principale prova a sostegno dell’età di Bobi era un database del governo portoghese secondo cui il cane era nato nel maggio del 1992: il 3 luglio del 2022 infatti i padroni di Bobi avevano registrato il cane nel database dichiarando che era nato nel 1992, ma si trattava di un’autocertificazione e il Guinness dei primati non è riuscito a trovare altri dati che confermassero o smentissero quell’affermazione.
«Senza alcuna prova conclusiva a nostra disposizione, non possiamo mantenere Bobi come detentore del record, perché ci siamo prefissati degli standard [di veridicità] elevati», si legge nella nota. «D’ora in poi richiederemo prove documentali per tutti gli anni di vita dell’animale, continueremo a chiedere dichiarazioni a veterinari e testimoni e prenderemo in considerazione anche i dati del microchip, ove disponibili».