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  • Giovedì 22 febbraio 2024

Le multe sono un affare milionario per i comuni

Non possono fare a meno degli incassi, che servono a finanziare la manutenzione delle strade: solo nel 2023 sono stati un miliardo e mezzo di euro

Agente della polizia locale di Bologna impegnato in controlli della velocità
Agente della polizia locale di Bologna impegnato in controlli della velocità (Guido Calamosca/LaPresse)
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Nel 2023 i comuni italiani hanno incassato un miliardo e mezzo in sanzioni per il mancato rispetto del codice della strada, soprattutto grazie alle multe date per eccesso di velocità. Non è un record, come diversi giornali hanno scritto, ma è stato comunque un aumento significativo rispetto all’andamento degli ultimi anni. E tra le altre cose è un dato che probabilmente continuerà a crescere perché le multe rappresentano un’entrata di cui i comuni – sia quelli piccoli che le grandi città – non possono fare a meno: questi soldi servono a pagare la manutenzione delle strade e l’aumento della sicurezza stradale, investimenti sempre più costosi che sarebbe complicato finanziare in altri modi.

Come è successo in molti altri settori, anche per i bilanci dei comuni e per gli incassi delle multe le conseguenze della pandemia di Covid influenzano il confronto con il passato. Nel 2020 le restrizioni introdotte per limitare gli spostamenti hanno ridotto moltissimo sia le sanzioni che gli incassi e per questo l’anno migliore per fare confronti è il 2019. Da allora, come mostrano i dati del ministero dell’Economia diffusi martedì dal Sole 24 Ore, c’è stato un deciso aumento: nel 2023 gli incassi sono cresciuti del 6,4 per cento rispetto al 2022, ma il dato più interessante è appunto la crescita del 23,7 per cento rispetto al 2019. Di fatto il crollo del numero di multe dovuto agli effetti della pandemia è già stato recuperato del tutto e superato.

Nonostante la crescita, nel 2023 non c’è stato un record, che risale invece al 2017 quando i comuni incassarono dalle multe poco più di 1,6 miliardi di euro, circa 100 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno.

Non è possibile prevedere cosa accadrà quest’anno, anche se l’andamento degli ultimi tre anni è chiaro. La crescita degli incassi è dovuta in parte agli adeguamenti introdotti in base all’inflazione, in parte allo sviluppo di tecnologie più sofisticate che permettono alla polizia locale di controllare meglio le strade. Autovelox e altri strumenti come le telecamere di controllo delle zone a traffico limitato e i T-Red, i sistemi di controllo con telecamera montati nelle vicinanze dei semafori, sono sempre più diffusi non solo nelle grandi città. Nei comuni medi e piccoli, in effetti, la crescita è più consistente: nel 2023 i comuni con meno di 10mila abitanti hanno incassato 238 milioni di euro, il 50 per cento in più rispetto al 2019, mentre quelli tra 2mila e 5mila abitanti quasi il 60 per cento in più. Nelle città grandi l’aumento è stato limitato, del 3,3 per cento rispetto a quattro anni prima.

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Firenze è la città in cui l’aumento è stato più significativo rispetto al periodo precedente alla pandemia: nel 2023 il comune ha incassato 71,8 milioni di euro contro i 38,7 milioni del 2019, con una crescita dell’85,5 per cento. L’andamento si spiega in particolare con l’arrivo di milioni di turisti, più esposti alle multe rispetto agli abitanti soprattutto nelle zone a traffico limitato e sulle strade controllate da autovelox. A Milano e Roma, invece, c’è stato un calo rispetto al 2019 rispettivamente del 12,5 e del 19,1 per cento.

Un’altra ragione che spiega la crescita degli incassi è la maggiore capacità di riscossione dei comuni. La capacità di ottenere i soldi delle multe è migliorata in generale, anche se ancora poco omogenea a livello nazionale. I comuni del Nord riescono a incassare l’84,3 per cento delle multe, mentre al Sud solo il 15,7 per cento, con casi esemplari a Palermo, dove nel 2023 il comune è riuscito a riscuotere solo il 12,2 per cento delle multe, e Napoli con il 14 per cento.

L’installazione di rilevatori di velocità ha dato una forte spinta agli incassi, soprattutto per alcuni comuni del Nord che negli ultimi anni hanno visto crescere moltissimo le entrate grazie alle multe. Secondo i dati comunicati nel 2022, nel 2021 erano attivi 14.297 sistemi di rilevamento della velocità tra fissi e mobili, sistemi Tutor (che misurano la velocità media di percorrenza in un tratto di autostrada) e telecamere posizionate su semafori o incroci. Il 76% dei rilevatori è nel Nord, con una prevalenza in Veneto seguita da Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. I dati sono forniti dall’azienda francese Coyote Group, che produce sistemi di assistenza alla guida. Negli ultimi tre anni i rilevatori sono aumentati del 40 per cento e oggi l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di rilevatori di velocità sulle strade. 

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